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A Roma il convegno contro gli “apocalittici” del Covid. Salvini rifiuta la mascherina, Zangrillo assicura: «Il virus non c’è più» – I video

27 Luglio 2020 - 21:57 Giulia Marchina
Presenti anche il critico d'arte Sgarbi, l'ex sottosegretario Siri, il cantante Bocelli, i professori De Donno, Tarro e Becchi

C’erano quasi tutti, oggi – 27 luglio -, al convegno dell’ala dura contro il governo alle prese con la lotta al Covid-19, organizzato da Armando Siri e Vittorio Sgarbi al Senato, a Roma. Dalle opposizioni è stato ribattezzato come «il ritrovo dei negazionisti»: un’espressione difficile da scansare, viste le dichiarazioni che sono volate in quella sala. A partire dai due padroni di casa: «Nei nostri ospedali non c’è più Covid», dice il critico d’arte. «C’è stata un po’ di esagerazione nella narrativa sul virus», aggiunge l’ex sottosegretario ai Trasporti Siri. Titolo dell’incontro: «Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti». Siri aveva annunciato che durante la giornata si sarebbe provato a «fare il punto, grazie al dialogo tra giuristi e scienziati, su quanto è accaduto in Italia in questi mesi, sul conflitto che c’è stato tra salute e libertà, due diritti fondamentali». All’evento partecipano, direttamente o in collegamento, anche medici e studiosi come Matteo Bassetti, Giuseppe De Donno, Massimo Clementi, Giulio Tarro e il professore Paolo Becchi. Ma anche personalità lontane dal mondo leghista come i costituzionalisti Sabino Cassese, Giovanni Guzzetta e Michele Ainis.

Salvini e gli altri

A metà mattina arriva Matteo Salvini. Nonostante gli inviti dei funzionari del Senato, il leader della Lega si rifiuta di indossare la mascherina. Incurante delle regole e della sede istituzionale in cui si trova, Salvini non cede, scatenando così il solito sciame di polemiche. Subito dopo, un componente dello staff leghista gliene porta una, che comunque Salvini non indosserà mai. «Il saluto con il gomito è la fine della specie umana, io mi sono rifiutato, piuttosto non saluto», dice. Poi il commento, sarcastico: «Venendo qui un amico mi ha detto, non ci andare, chi te lo fa fare. E in effetti mi sento come se partecipassi a una riunione di carbonari. Dicono che siete negazionisti, collaborazionisti, controversi. Ma io qui tra voi sto benissimo, come sono stato benissimo a Verona, al forum delle famiglie».

ANSA / UFFICIO STAMPA SENATO | Un momento del convegno: ‘Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti’, con Matteo Salvini

Alberto Zangrillo

ANSA/MOURAD BALTI TOUATI | Alberto Zangrillo

A seguire, uno dopo l’altro gli interventi di alcune delle maestranze protagoniste di questa infausta fase storica. Tra i relatori, in diretta Skype, c’è Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione all’Irccs San Raffaele di Milano. «I contagi che stiamo contando non sono in grado di produrre una malattia con clinica tale da portare il malato a ospedalizzazione o peggio ancora al ricovero in terapia intensiva». Per Zangrillo «dobbiamo comportarci con buonsenso e ottimismo evitando gli estremismi» che possono portare a «persone che non vanno in ospedale per paura» e questo «contrasta con la responsabilità» perché «non esiste solo il Coronavirus».

Maria Rita Gismondo

La scaletta procede, prende la parola Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano: «Il Covid è un virus opportunista, colpisce i più fragili – avverte -. L’aspetto più originale del lockdown: chi ha studiato infettivologia e microbiologia nei sacri testi davanti a una minaccia di epidemia ha sempre trovato la raccomandazione di stare all’aria aperta e proteggere i fragili». E chiosa: «È la prima volta che si è applicato un lockdown. I paesi che non l’hanno imposto così come noi hanno percentuali alla fine uguali, senza però conseguenze psicologiche gravi. Intervistando gli svedesi si vede che hanno più fiducia nelle istituzioni mentre qui assistiamo al disastro».

Andrea Bocelli

Si era esibito il giorno di Pasqua – dunque in pieno lockdown – per l’evento Music for Hope, organizzata dal comune di Milano per omaggiare la strenua lotta del Paese contro il Coronavirus. E invece oggi Andrea Bocelli si presenta al Senato per manifestare contro il coprifuoco, sostenendo addirittura di essersi «sentito umiliato durante il lockdown, l’ho anche violato volontariamente. Ho telefonato a Salvini, Renzi, Berlusconi per cercare di creare un fronte comune». «Non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?», domanda alla sala.

Galli: «Messaggio inadeguato e pericoloso»

«Penso che tutto quello che è stato detto non abbia alcuna base dal punto di vista scientifico: è un messaggio inadeguato, quello che viene lanciato, con elementi di evidente pericolosità». Così, intervistato da Ansa, Massimo Galli, professore ordinario di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Milano, ha detto la sua in merito alle posizioni espresse nel corso del convegno.

In copertina e nel testo: contributi video Agenzia Vista, Alexander Jakhnagiev

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