La ministra Azzolina alla Camera: «Si torna a scuola a settembre: su cifre e banchi finora ho letto tante corbellerie» – Il video
«A settembre la scuola riparte, voglio dirlo e ribadirlo con chiarezza, per arrivare a tutte quelle famiglie che ci stanno ascoltando e che spesso sono travolte da toni allarmistici e apocalittici», così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina alla Camera durante la sua informativa urgente sulle iniziative di competenza per l’apertura dell’anno scolastico in relazione alla situazione epidemiologica da Coronavirus.
«Ho firmato lo scorso 24 luglio l’ordinanza che stabilisce l’avvio delle lezioni dal 14 settembre, mentre dal 1° settembre si svolgeranno le attività di integrazione e recupero degli apprendimenti, per tutte quelle studentesse e studenti che non hanno raggiunto gli obiettivi previsti». «La sospensione delle attività didattiche in presenza ha rappresentato per tutto il Governo una scelta dolorosa e difficile – ha detto Azzolina -. Si è trattato di un atto necessario, indispensabile, per fronteggiare il diffondersi della pandemia. Gli scenari forniti dal Comitato tecnico scientifico erano chiari: lasciare i nostri ragazzi e ragazze, unitamente a tutto il personale, a scuola, avrebbe rappresentato un grave rischio per la salute nazionale».
Gli investimenti per la scuola
«L’obiettivo di settembre è impegnativo», ha proseguito Azzolina, che ha affrontato il tema degli investimenti per il sistema scolastico: «Lavoriamo con una visione che prova a guardare oltre l’emergenza cercando di generare, dalla risposta alla crisi, anche delle opportunità di miglioramento e di sviluppo. A partire dagli investimenti», ha detto. «Solo per la ripartenza di settembre abbiamo previsto 2,9 miliardi di euro. Considerando le risorse mobilitate, da quando ho giurato come ministra a gennaio, parliamo di 6 miliardi. Questo è un segnale inequivocabile della volontà di rimettere la scuola al centro di investimenti importanti».
Spazi e stabilità dei gruppi
La ministra ha poi sottolineato l’importanza, nella riprogettazione di spazi e ambienti educativi, di seguire alcune accortezze educative, «come la stabilità dei gruppi», visto che «i bambini frequentano per il tempo previsto di presenza, con gli stessi educatori, insegnanti e collaboratori di riferimento». «La disponibilità di uno spazio interno ad uso esclusivo per ogni gruppo di bambini, con i suoi rispettivi giochi e arredi, opportunamente igienizzati, comporterà – ha continuato Azzolina – la necessaria eventuale riconversione di tutti gli spazi disponibili in spazi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di apprendimento, relazione e gioco».
Azzolina: «In questi giorni numeri e cifre a caso»
La ministra ha poi attaccato: «Ho letto diverse corbellerie in questi giorni. Numeri e cifre dati a caso, anche rispetto ai costi. Ho letto che il Governo sta sprecando denaro sulla scuola. Permettetemi di esprimere tutto il mio biasimo e di invitare tutti ad attenersi solo ad informazioni certe e verificate». «Consentitemi altresì una ulteriore considerazione: io credo – ha aggiunto la ministra – che ogni singolo euro speso per la scuola non sia perduto ma costituisca, invece, un investimento. Un investimento per il futuro dell’Italia, arredi compresi». Il riferimento è anche alla polemica, che va avanti da giorni, sui nuovi banchi con le rotelle voluti dal ministero.
Stop alle classi pollaio
La ministra ha affrontato anche il tema del sovraffollamento delle aule, ribadendo quanto già detto sabato scorso intervenendo alle Olimpiadi delle idee del Villaggio Rousseau: «Lavoreremo per la riduzione del numero di alunni per classe. Basta con le classi sovraffollate, volgarmente dette classi pollaio. Dovrà essere varato un piano di formazione del personale scolastico in grado di assicurare qualità e innovazione».
Le linee guida per il nuovo anno scolastico
Nella bozza sul protocollo di sicurezza con le linee guida per la ripartenza dell’anno scolastico vengono confermati gli ingressi scaglionati per le classi, per evitare assembramenti al suonare della prima campanella, che non sarà più così vincolante come in passato. Per le scuole primarie e le medie gli ingressi avranno intervalli tra i 10 e i 30 minuti, mentre per le superiori previsti doppi turni, con lezioni al pomeriggio e didattica mista tra presenza e a distanza.
Dovrà essere garantita, inoltre, la distanza tra gli alunni di «un metro da bocca a bocca». Misura che si scontra con la necessità di reperire i banchi monoposto, quando ne mancano all’appello ancora parecchi secondo i presidi. Il commissario straordinario Domenico Arcuri ha fissato per il 7 agosto la gara d’appalto per reperire nuovi banchi, ma i produttori temono che la gara andrà deserta, non potendo garantire le quote di fornitura richieste dallo Stato.
Sarà obbligatorio andare al bagno uno per volta, necessariamente con la mascherina, da indossare anche in occasione dei colloqui tra docenti e genitori. Nei corridoi dovranno esserci le indicazioni sui percorsi da seguire. Per limitare un nuova crescita dei contagi, il Comitato tecnico scientifico ha previsto di sottoporre ai test sierologici il personale docente, amministrativo, e gli studenti, su base volontaria. Per ogni scuola sarà indicato un medico responsabile che dovrà monitorare l’eventuale insorgere di casi sospetti.
Foto in copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
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