Coronavirus, sei mesi di «stato di emergenza» per la pandemia in Italia e nel mondo – Le immagini
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Un operaio palestinese al lavoro nella costruzione di un ospedale da campo per la quarantena di persone affette da Covid-19 a Deir Al Balah, striscia di Gaza, 18 luglio 2020. EPA/MOHAMMED SABER Gli Champs Elysees deserti e sullo sfondo l’Arc de Triomphe dopo la parata militare del giorno del 14 luglio (giorno della Bastiglia) 2020. EPA/Christophe Ena St Kilda Beach a Melbourne, Victoria, Australia, 12 luglio 2020. EPA/DANIEL POCKETT Un medico trasporta sacche di plasma donato dai pazienti guariti da Covid-19 a Vacsera, un’azienda farmaceutica egiziana, Il Cairo, Egitto, 6 luglio 2020. La cura del plasma è uno dei trattamenti che vengono usati sui pazienti ancora malati. EPA/Mohamed Hossam Uno dei primi pazienti su cui in Sudafrica viene testato un potenziale vaccino contro il Coronavirus all’ospedale Baragwanath a Soweto, Sudafrica, 24 giugno 2020. EPA/SIPHIWE SIBEKO Veicoli della Smartwings fermi all’aeroporto Vaclav Havel di Praga, Repubblica Ceca, 21 maggio 2020. EPA/MARTIN DIVISEK Un uomo dorme nel vagone di una metro deserta a New York, Stati Uniti. EPA/JUSTIN LANE Da solo e con la mascherina: a sorpresa, la mattina del 25 aprile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita l’altare della Patria, a Roma. ANSA “La chiesa del cimitero di #Bergamo vuota. Finalmente”. Sono le parole con cui il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, accompagna questa foto. Nell’immagine la chiesa, dove nelle settimane precedenti erano state riposte le bare perché non c’era più spazio nelle camere mortuarie, finalmente vuota. Quella delle bare nella chiesa era una delle immagini, insieme alla fila dei mezzi dell’Esercito che hanno portato in altre città i feretri dei morti bergamaschi di Covid, che hanno segnato la tragedia della provincia. ANSA/FACEBOOK GIORGIO GORI Times Square a New York, USA, 25 marzo 2020. EPA/JUSTIN LANE Piccioni a Connaught Place, uno degli hub finanziari di New Delhi, India, 24 marzo 2020. EPA/HARISH TYAGI Intervento dell’esercito al cimitero monumentale di Bergamo per smaltire le bare dei deceduti di coronavirus in altro forno crematorio, 18 marzo 2020. ANSA/FILIPPO VENEZIA La colonna di mezzi militari che attraversano Bergamo provenienti del cimitero monumentale per trasportare i feretri dei morti da coronavirus che il camposanto bergamasco non riesce piu’ a gestire per il numero troppo elevato, 18 marzo 2020. I feretri, collocati su una trentina di camion dell’esercito sono una settantina e sono diretti verso destinazioni in tutta Italia. ANSA Silvio Brusaferro dell’Iss con il capo della Protezione civile Angelo Borrelli (D), Roma, 7 marzo 2020, nella conferenza stampa di aggiornamento del bollettino della Protezione Civile sul Coronavirus in Italia. La conferenza stampa delle 18 diventa, soprattutto nella prima fase dell’emergenza, un appuntamento televisivo che inchioda milioni di italiani. ANSA/MASSIMO PERCOSSI Guardie di sicurezza vicino al mercato ittico di Huanan, a Wuhan, in Cina, 30 marzo 2020. EPA Un’auto attende che scatti il semaforo verde in una strada deserta di Wuhan, in Cina, considerata epicentro mondiale dell’epidemia, 29 Marzo 2020. EPA/ROMAN PILIPEY Papa Francesco in giro a piedi per Roma per invocare la fine della pandemia da Coronavirus. Il pontefice lascia il Vaticano in forma privata e raggiunge la chiesa di San Marcello al Corso e il crocifisso in legno che protesse Roma dalla “grande peste” nel Cinquecento, per chiedere il miracolo, Rome, 15 marzo 2020. ANSA/VATICAN MEDIA I carabinieri del Nas, insieme a personale medico specializzato, prelevano con un’ambulanza bio contenitiva dalla loro abitazione di Castiglione d’Adda i genitori di Mattia, 38 anni, il paziente ‘numero 1’, trasferito dall’ospedale di Codogno al Policlinico San Matteo di Pavia. I due anziani sono stati prelevati da personale sanitario in tuta asettica bianca e, dopo aver fatto indossare loro la mascherina, accompagnati fino a una vicina ambulanza, che li ha portati via, 22 febbraio 2020. Ansa/Matteo Corner L’esterno dell’ospedale Sacco di Milano, 21 febbraio 2020. A questa data si registrano le prime tre persone infettate dal Coronavirus in Italia: Mattia, il cosiddetto “paziente 1”, sua moglie, incinta, e una terza persona che è andata in ospedale con sintomi di polmonite. ANSA / MOURAD BALTI TOUATI Medici e infermieri trasferiscono un paziente all’ospedale di Codogno, 23 febbraio 2020. Il 21 febbraio viene individuato il primo focolaio di Covid-19 a Codogno, Lodi, con il primo caso diagnosticato su un 38enne. È Mattia, il “paziente 1”. ANSA / Andrea Fasani Il professor Gabriel Leung, presidente della cattedra di medicina della salute pubblica, HKUMed, e direttore fondatore del Centro di collaborazione per l’epidemiologia delle malattie infettive dell’Oms, partecipa a una conferenza stampa sull’epidemia di Coronavirus di Wuhan a Hong Kong, Cina, 21 gennaio 2020. La Cina ha confermato da poco trasmissione all’uomo di un nuovo virus simile alla SARS. L’Oms dichiara lo stato di emergenza globale. EPA / JEROME FAVRE
Per la dichiarazione di pandemia di Coronavirus bisogna aspettare l’11 marzo 2020. Ma è il 30 gennaio quando l’Oms, dopo la seconda riunione del Comitato di sicurezza a Ginevra, dichiara il focolaio di Covid-19 «un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale» (Public Health Emergency of International Concern – PHEIC), come previsto nel Regolamento sanitario internazionale (International Health Regulations, IHR, 2005).
«Un evento straordinario che può costituire una minaccia sanitaria per altri Stati membri attraverso la diffusione di una malattia e richiede una risposta coordinata a livello internazionale», spiegano. Cosa vuol dire? Che l’Oms, si legge per esempio sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, da quel momento deve fornire raccomandazioni e misure temporanee su viaggi, commerci, quarantena, screening e cure, nonché standard di pratica. Misure che diventano di peso dal punto di vista politico, e sulle quali vigono i principi di trasparenza e condivisione tra i Paesi.
L’escalation
Il virus è stato segnalato per la prima volta dall’Oms il 31 dicembre 2019, mentre l’origine del focolaio si ritiene che possa essere il mercato ittico di Wuhan, nella provincia di Hubei in Cina. Lì dove l’epidemia di polmonite inizia a circolare. Al 30 gennaio 2020 le morti ufficiali nella sola Cina sono 169, e in tutto il mondo sono già 7mila le persone contagiate. Il 30 gennaio, da Ginevra, l’Oms loda l’impegno della Cina nel contenere, fino a quel momento, il focolaio di infezione da SARS-CoV-2. In realtà, è solo l’inizio delle polemiche che investono Pechino, accusata da più parti, dati alla mano, di avere almeno inizialmente celato l’epidemia.
In realtà, è solo l’inizio delle polemiche che investono Pechino, accusata da più parti, dati alla mano, di avere almeno inizialmente celato l’epidemia. La dichiarazione di emergenza mondiale ha parecchi precedenti e non segna, ancora, lo stato più elevato della crisi globale. Anzi, è già la sesta volta che accade da quando, nel 2005 – dopo la Sars – sono state realizzate le normative dell’International Health Regulations (Ihr): era successo già nel 2009 per l’influenza suina H1N1, poi per la poliomielite nel 2014, nello stesso anno e poi nel 2019 con ebola, con Zika nel 2015 e ora con 2019-nCoV.
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