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Coronavirus, dietrofront del governo sui treni al 100%. Fs: «Resta il distanziamento». Italo: «Disagi e convogli soppressi»

01 Agosto 2020 - 20:30 Redazione
Dopo le polemiche per la decisione di porre fine al distanziamento tra i posti a sedere dei treni a lunga percorrenza, è arrivata l'ordinanza del ministro della Salute. Le ferrovie si adeguano, Ntv annuncia disagi e rimborsi

«È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela. Per questo ho firmato una nuova ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l’obbligo delle mascherine». Lo annuncia il ministro della Salute Roberto Speranza. «Questi sono i due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus», sottolinea.

Dopo la valanga di polemiche delle ultime ore, il governo ha rapidamente fatto dietrofront così da poter tornare alle precedenti misure che impongono ai viaggiatori di sedere a posti alternati sui convogli.
Anche la ministra dei Trasporti Paola De Micheli avrebbe inviato una lettera a Trenitalia e Italo per chiedere che venissero ripristinate le vecchie regole che vietano ai passeggeri di occupare tutte le poltrone, così da essere nelle condizioni di rispettare il metro di distanza, tra le più efficaci misure anticontagio da Coronavirus fin qui note.

Anche perché nelle ultime ore la comunità scientifica si è fatta sentire forte e chiaro a proposito dei grandi rischi connessi al mancato rispetto del distanziamento sui treni a lunga percorrenza, specie in questo momento «in cui i nuovi contagi stanno di nuovo crescendo, e lo dimostrano i dati degli ultimi giorni», come ha evidenziato il professore Franco Locatelli del Consiglio superiore di Sanità.

Ntv valuta la soppressione di una decina di convogli

Secondo quanto riporta l’Ansa in serata, Ntv sta valutando la soppressione di svariati convogli – forse una decina – dopo che è stato deciso di limitarne il riempimento e rimborserà i biglietti dei viaggiatori coinvolti.

Fs: «Resta il distanziamento e il dimezzamento posti»

Nel tardo pomeriggio arriva la posizione che si aspettava. «Sulle Frecce e sugli Intercity restano il distanziamento e il limite del 50% di posti da occupare a scacchiera», così si legge sul sito delle ferrovie dello Stato. «Trenitalia, su ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza – prosegue la nota – ha infatti sospeso l’applicazione delle misure previste dal Dpcm dello scorso 14 luglio che, in presenza di condizioni espressamente stabilite, prevedeva la deroga al distanziamento sociale a bordo dei treni Av e a media e lunga percorrenza».

Le deroghe al distanziamento citate da Trenitalia

Il ministero dei Trasporti nelle sue linee guida, uscite con il Dpcm del 14 luglio, aveva stabilito che si potesse viaggiare più vicini in presenza di una serie di condizioni, tra le quali il riciclo dell’aria attraverso l’impianto di climatizzazione o l’apertura delle porte esterne alle fermate; la misurazione della temperatura prima di salire a bordo, l’obbligo di indossare una mascherina chirurgica e di sostituirla ogni 4 ore; salite e discese individuali dal treno; nessuna possibilità di cambiare il posto assegnato durante il viaggio per evitare contatti nei movimenti.

In Lombardia sì al 100% dei posti sui mezzi pubblici

La Lombardia invece conferma la sua ordinanza regionale firmata ieri: si potrà continuare a usare il 100% dei posti a sedere e il 50% di quelli in piedi sui mezzi pubblici, almeno per il momento. Con l’obbligo di indossare la mascherina a bordo. La Regione spiega in una nota che le decisioni assunte «oltre a essere in linea con i risultati dei dati sanitari relativi alla Lombardia delle ultime settimane, puntano a un allineamento con quanto già posto in essere da tempo, in materia di trasporto pubblico locale, da Regioni confinanti con la Lombardia. Il tutto anche in un’ottica di dare la possibilità, a chi gestisce il trasporto pubblico locale, di programmare e ‘sperimentare’ nuove azioni in vista della ripresa dell’attività scolastica di settembre».

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