Coronavirus, l’infettivologo francese: «Giovani, contagiatevi ora per essere immuni a settembre»
Eric Caumes lavora nel più importante ospedale parigino, il Pitié-Salpetrière. È uno di quei medici che ha studiato da vicino l’evolversi della pandemia da Coronavirus. Domenica 2 agosto, ha rilasciato delle dichiarazioni in cui invita a un cambio di strategia per il contenimento del contagio: «Non possiamo imporre ai giovani la mascherina ovunque e vietare di riunirsi, soprattutto in piena estate – ha detto riferendosi all’alta percentuale di ragazzi francesi che, nell’ultimo periodo, stanno risultando positivi al Sars-CoV-2 -. Forse non sarà politicamente corretto, ma io sono sempre più convinto che bisogna lasciare che si contaminino fra loro, a condizione che non abbiano contatti con i genitori e i nonni».
In caso contrario per Caumes «i giovani saranno un serbatoio di contagio e ci ritroveremo con un’epidemia ingestibile. Lasciando che si contagino fra loro, parteciperanno all’immunità di gregge e al rientro a scuola sarà più efficace nelle scuole e nelle università. Anche se ciò avrà conseguenze perché anche i giovani possono avere forme gravi», ammette.
Insomma, sull’altare dell’immunità di gregge occorrerebbe sacrificare comunque qualcuno, perché il rischio di complicanze da Covid-19 esiste anche nei più giovani. L’immunità di gregge immaginata dal primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale di Parigi è necessaria, a suo dire, «prima di andare a sbattere» a settembre, con la riapertura di scuole e università. «Il problema è che corriamo sempre dietro all’epidemia invece di anticiparla. Questo virus è chiaramente troppo intelligente per gli europei, a parte i tedeschi», ha concluso con sarcasmo.
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