Sovraffollamento sui Frecciarossa, Trenitalia: «È stato fatto tutto il possibile per applicare subito l’ordinanza del governo» – Le immagini
Passeggeri ammassati, costretti a viaggiare con il terrore di essere infettati a causa di posti a sedere occupati, in alcuni casi, al 100% senza rispettare il distanziamento fisico sui convogli, ripristinato ieri dal governo con ordinanza del ministero della Salute per contenere la pandemia del Coronavirus. Braccio a braccio per quattro o cinque ore. Protetti solo da una mascherina.
Dopo il caso sollevato da Open, Trenitalia chiarisce la sua posizione relativamente alle condizioni di viaggio in cui sono stati costretti a viaggiare molti passeggeri dell’alta velocità oggi, 2 agosto, il giorno dopo l’ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza che ripristina il distanziamento interpersonale di un metro sui convogli. «Trenitalia e il Gruppo FS Italiane si sono subito attivati per applicare tempestivamente le indicazioni stabilite dall’ordinanza del Ministero della salute», si legge nella nota uscita nel pomeriggio, «così da assicurare la sicurezza ai viaggiatori».
Trenitalia ha fatto sapere che «dalle prime ore della mattina è stato attivato un servizio di bus sostitutivi e, soprattutto, treni straordinari da Milano verso l’Adriatica e verso il sud e da Roma verso Calabria e Puglia» e che sono i corso da parte della polizia ferroviaria «controlli per impedire la partenza dei treni che non rispettano la corretta applicazione delle indicazioni del ministero. Attività di controllo e di supporto ai passeggeri è assicurata anche dal personale di assistenza».
Quanto al sovraffollamento registrato su alcune carrozze da Open, Trenitalia si è giustificata dicendo che «la presenza su alcuni treni di un numero di persone superiore al 50% della capienza è dovuta alla presenza di conviventi o di persone che hanno dichiarato di spostarsi per condividere l’abitazione in luoghi di vacanza».
Cosa è successo
Si viaggia con quattro posti su quattro occupati: uno di questi si libera soltanto a Firenze, due ore dopo la partenza dalla stazione Centrale di Milano. Questa la situazione a bordo della carrozza nove, sul Frecciarossa 9311 partito oggi, 2 agosto 2020, alle 9.50 circa dal capoluogo lombardo e diretto a Napoli, come mostrano le foto pubblicate in esclusiva da Open.
Trenitalia, nonostante l’email inviata stanotte ai passeggeri, non sembra essersi adeguata all’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che impone il distanziamento sociale di almeno un metro sui mezzi di trasporto. Stamattina sul Frecciarossa 9311, dunque, non sono state rispettate le norme di contenimento del contagio. Non è dato a sapersi – è bene ricordarlo – se i passeggeri (che compaiono nelle nostre foto) abbiano rispettato il posto a sedere loro assegnato in fase di acquisto del titolo di viaggio, ma stupisce eventualmente la totale assenza di controlli da parte di Trenitalia nel corso di tutto il viaggio.
Il motivo del sovraffollamento potrebbe essere da ricercare nella «soppressione e cancellazione di alcuni treni» di Italo (che viaggia sulle stesse tratte del Frecciarossa) «costretto a modificare repentinamente la propria flotta e i propri servizi commerciali».
In altre parole, Italo (che ha assicurato rimborsi ai propri utenti) ha lasciato a terra decine di persone – molti in partenza per le vacanze – le quali nelle scorse ore, come risulta a Open, hanno acquistato un nuovo biglietto, stavolta con Trenitalia, andando ad affollare sempre di più i convogli dei Frecciarossa. In barba ad ogni disposizione.
Cosa dice l’ordinanza del ministero della Salute
L’ordinanza del ministero della Salute del primo agosto parla chiaro (e viene ribadita anche in un post su Facebook): obbligo di mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro.
Prima dell’intervento di Roberto Speranza, però, Trenitalia la pensava diversamente dichiarando, nelle mail inviate ai passeggeri, di voler occupare il 100% dei posti a sedere dei treni a lunga percorrenza. I viaggiatori, in quel caso, avrebbero dovuto mandare una mail a dichiarazionecovid19@trenitalia.it in cui dichiarare di «non essere affetti da Covid-19 e di non accusare sintomi riconducibili al Covid-19».
Dunque i viaggiatori avrebbero dovuto «assumersi l’onere di rendere, per quanto a loro conoscenza, una dichiarazione veritiera». A Trenitalia deve essere sfuggita la notizia che la maggior parte dei malati Covid siano asintomatici e che dichiarare una cosa di cui una persona non può essere a conoscenza rischia di non essere il modo più efficace per garantire la salute pubblica. Alle 3.53 del 2 agosto il dietrofront, sempre via mail. Trenitalia conferma il distanziamento sociale e il limite del 50% di posti «da occupare a scacchiera». Ma le notizie, e soprattutto le immagini pubblicate da Open, fotografano un’altra verità dei fatti.
Sul caso, sollevato da Open, è stata inviata una mail a Trenitalia per accogliere un’eventuale replica o chiarimento.
Foto di Open
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