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Il Coronavirus mette in ginocchio anche il mondo delle Geishe: in Giappone a rischio il secolare mestiere

03 Agosto 2020 - 14:04 Redazione
Le possibilità lavorative sono diminuite fino al 95%. Tante le nuove regole anti-contagio - anche se sulla mascherina si chiude un occhio

La pandemia da Coronavirus non ha risparmiato proprio niente e nessun*. Neppure le geishe in Giappone. Il mestiere secolare è un pilastro della cultura nipponica, e oggi l’emergenza sanitaria l’ha messo in seria difficoltà. È la testimonianza di Ikuko, 80 anni, professione geisha, che tiene a precisare come, in realtà, il numero delle lavoratrici sia ormai in calo da anni. Le donne – famose per la loro arguta conversazione, bellezza e abilità nelle arti tradizionali, nell’arte e nel canto – a causa dello stato d’emergenza sono costrette a operare con strettissime regole legate per lo più al distanziamento sociale.

«Quando sono venuta ad Akasaka – lussuoso quartiere di Tokyo, ndr – c’erano più di 400 geishe, così tante che non riuscivo a ricordare i loro nomi. Ma i tempi sono cambiati», racconta Ikuko a The Independent. Ne rimangono solo 20 e non ci sono abbastanza impegni per assumere nuove apprendiste, soprattutto ora. L’austerità indotta dal Coronavirus ha ridotto le possibilità economiche di molti che ora non sono più in grado di passare le ore, intrattenuti dalle geishe.

Gli “ingaggi” sono diminuiti del 95% e hanno oggi nuove regole. Niente bevande per i clienti, nessun contatto – nemmeno per stringere la mano – due metri di distanza tra i vari soggetti. Sulle mascherine pare invece si chiuda un occhio: la maggior parte delle donne non le indossa, per via delle parrucche che portano e che rendono difficile la vestibilità dei dispositivi di protezione.

Ikuko teme che una pandemia prolungata potrebbe indurre alcune geishe a smettere. «Ora è il peggio del peggio», dice. Akasaka – quartiere residenziale e commerciale di Minato, Tokyo – 30 anni fa aveva 120 geishe. Ora tutta la città ne ha solo circa 230. Le lezioni e il kimono sono costosi, e la retribuzione di ognuna dipende dal grado di popolarità: una popolarità che si acquisisce in anni di professione. «Il nostro reddito è stato ridotto a zero», dice Ikuko. «La situazione si è fatta molto difficile per le più giovani. L’associazione delle geishe ha dato una mano con l’affitto». «Come riusciremo a superare tutto questo? Ci vorrà tutto il nostro corpo e la nostra anima».

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