Il Governo tende la mano ai rider, la ministra Catalfo: «Contratto nazionale. Ci sarà tutela per infortuni»
Dopo l’anticipazione di due settimane fa, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo tiene fede alla promesse: per i rider potrebbe essere il momento di una svolta. «Oggi si è aperto il confronto fra le parti sociali per arrivare alla sottoscrizione di un contratto collettivo nazionale per i rider». Lo ha annunciato in un post su Facebook. Il settore sarà oggetto di discussione nei prossimi mesi perché si arrivi all’obiettivo: una disciplina che regolarizzi il mestiere di rider.
«Sono certa che con un dialogo aperto e costruttivo fra le parti sociali si potrà giungere alla stipula di un accordo in grado di assicurare ai rider un quadro di tutele certe ed effettive e, al contempo, garantire una genuina concorrenza in un settore in costante evoluzione», ha detto. E assicura l’introduzione di «alcune tutele tipiche del lavoro subordinato».
Il ministero del Lavoro, sottolinea Catalfo, «come avevo proposto nelle scorse settimane, è la sede istituzionale in cui questo confronto si svilupperà». E ricorda: «Prima da presidente della commissione Lavoro del Senato e poi da ministro ho sempre rivolto grande attenzione a questo tema, in continuità con l’azione svolta da Luigi Di Maio al ministero del Lavoro. Prova ne è il fatto che uno dei miei primi atti come titolare di questo dicastero è stato introdurre nel nostro ordinamento una disciplina rivolta ai lavoratori della gig economy e, in particolare, ai ciclo-fattorini impegnati nella consegna di beni e cibo a domicilio attraverso piattaforme digitali».
Sarà un contratto, spiega, «che estende loro alcune tutele tipiche del lavoro subordinato, come quella contro gli infortuni, e che si è rivelata ancor più importante nel periodo più acuto dell’emergenza Coronavirus in cui questi lavoratori hanno avuto un ruolo essenziale». E conclude: «seguirò attentamente il cammino di questo confronto, assicurandomi che porti alla definizione di un’intesa positiva per tutti i soggetti coinvolti».
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