I due falsi video di un missile che colpisce il porto di Beirut: palesemente manipolati e pure male
Ci segnalano un video pubblicato su Youtube, Instagram e Twitter in cui viene mostrato un missile che avrebbe causato l’esplosione del 4 agosto 2020 presso il porto di Beirut, Libano. In realtà si tratta dell’ennesimo tentativo di disinformare sulla pelle delle vittime dell’orribile evento.
Il video Youtube è stato rimosso dall’utente che lo aveva pubblicato, ma a dire il vero ha rimosso lui stesso l’intero canale come riporto dal seguente messaggio: «Questo video non è più disponibile perché l’autore del caricamento ha chiuso il suo account YouTube». Tuttavia è stato ripreso però da altri canali anche in lingua italiana. Rimane su Instagram e su Twitter, quest’ultimo condiviso da una persona che dovrebbe stare molto attenta con ciò che condivide vista la carica istituzionale che detiene, ma ne parliamo alla fine dell’articolo.
Secondo DataBaseItalia, già pizzicato in passato nella diffusione di notizie false, non si tratta di un video manipolato: «analisi con tecnologie forensi per verificare la manipolazione dei fotogrammi il video risulta genuino e non ritoccato. Ebbene, i “fuochi d’artificio” a Beirut sono arrivati dal cielo».
Ci piacerebbe sapere che analisi tecnologiche forensi hanno utilizzato, ma intanto visioniamo il video completo:
Si tratta di due riprese diverse, il che ci porta a dover analizzare due video distinti che mostrerebbero il missile colpire il porto di Beirut. Risulta evidente che basterebbe far vedere i video originali (il primo e il secondo che trovate qui sotto) come ho fatto in un articolo riguardo a un altro falso creato ad arte, ma per i difficili di comprensione è bene fare alcune semplici analisi per smontare ulteriormente il tutto.
Vediamo, intanto, l’oggetto menzionato in questi due fotogrammi dove è praticamente identico come figura, luci, angolazione e dimensioni:
Ecco, il primo pensiero va alle dimensioni che sono le stesse in entrambi i video che sono stati ripresi in due diverse zone nelle vicinanze. Risulta estremamente casuale che le due telecamere fossero alla stessa identica distanza nei confronti del fantomatico missile. Detto questo, da dove sono stati ripresi? La prima è situata a nord ovest rispetto al porto (da notare la parte superiore dell’edificio evidenziato):
Nel video è presente un edificio sulla destra, lo stesso presente nella zona nord del porto dove è situato un locale chiamato Iris Beirut.
Ecco, invece, i riferimenti riguardo la seconda ripresa che ci portano a una zona a est del porto:
Il fantomatico missile, in entrambi i video, arriva sempre da sinistra, ma come fa lo stesso oggetto – dalle stesse dimensioni in entrambe le riprese e con la stessa angolatura di caduta – provenire da due aree completamente diverse? Ecco un’immagine che descrive la situazione dove trovate in rosso la zona della ripresa e una freccia dello stesso colore che indica il missile del primo video, in verde tutto ciò che riguarda il secondo:
Ci fossero stati due missili nel primo video si sarebbe visto anche il secondo provenire dall’altra parte, ma c’è un altro enorme problema che riguarda proprio la prima ripresa: il missile è grande come l’edificio rimasto in piedi nel porto? Vediamo un po’ le proporzioni:
A meno che non sia improvvisamente comparso un missile di Elon Musk dal nulla che ha sbagliato rotta finendo si Beirut anziché nello spazio, risulta infine molto curioso come in entrambi i video manipolati il fantomatico oggetto volante sia sempre visibile nonostante il fumo, quasi a cadere lontano dal luogo di provenienza del fumo stesso.
Passiamo ora al personaggio importante che ha fatto presumere la veridicità del video. Nell’account Twitter ufficiale di Muhammed Taha Gergerlioglu troviamo un tweet che riporta il video falso con il seguente commento tradotto: «Il missile è chiaramente visibile».
Il turco Muhammed Taha Gergerlioglu, secondo la descrizione su Twitter e la biografia sul suo sito personale, sarebbe il responsabile del Centro che si occupa di strategie politiche ed è fondatore della Cyber Security Federation. Sempre secondo la sua biografia, nel 2018 avrebbe seguito un Master in Cyber Security presso una Università a Instabul.
Forse era meglio attendere prima di condividere quel video, magari facendo un’analisi dello stesso (non da DatabaseItalia, chiaro), anche perché su queste cose i QAnon ci sguazzano:
Oops. L’esperto d’intelligence più famoso della Turchia (definito dagli 007 tedeschi come il “James Bond turco”) mostra un video nel quale si vede chiaramente un #missile colpire il deposito di #Beirut. Ora resta solo da capire se si è trattato di un ordigno nucleare. #7agosto
Infatti, ecco uno dei QAnon americani:
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