Sergio Battelli (M5s): «Follia dire che gestisco i miliardi del Recovery Fund, basta essere bollato a vita per la terza media» – L’intervista
«Attacco indegno e scandaloso. È falso dire che io gestisca i 209 miliardi del Recovery Fund. Una follia. Sui miei titoli di studio, poi, non ho niente da nascondere: è vero, ho la terza media, faccio il chitarrista in una band rock “a tempo perso” e ho lavorato in un negozio di animali. E allora? Aver lavorato onestamente significa essere uno str*nzo? E poi dicono che i politici non conosco la realtà. Sono stufo di chi mi attacca perché “amico di” Luigi Di Maio».
A parlare a Open è Sergio Battelli, 37 anni, deputato ligure del M5s, presidente della XIV Commissione Politiche dell’Unione europea, accusato di vigilare sul Recovery Fund solo con la terza media. Insomma, un miracolato, secondo i suoi detrattori.
«Mi hanno scambiato per il presidente della Commissione UE»
Sergio Battelli, parlamentare da sette anni, grillino, dal 2018 è presidente della XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea e da poco (dal 29 luglio 2020, ndr) è stato anche riconfermato. «Ripeto, io non gestisco proprio niente. Non maneggio denaro. Il mio è un ruolo di garanzia. Dei fondi, è bene ricordarlo, si occupa il governo su mandato del Parlamento. Sapete cosa fa, invece, un presidente di Commissione? Convoca e gestisce la commissione».
«Per intenderci, siamo quelli che hanno scritto le risoluzioni del Parlamento che, poi, hanno consentito a Giuseppe Conte di andare in Europa a portare avanti la questione del Recovery. Il grosso equivoco, secondo me, è stato quello di avermi scambiato per il presidente della Commissione Ue. Un’enorme fake news, un modo per buttarla in caciara».
Le polemiche
«Chi è il 5S con la terza media che gestirà il Recovery Fund» scrive Il Giornale.it, «Chi è il politico con la terza media che vigilerà sui fondi europei» aggiunge Money.it. A rincarare la dose anche il sito Dagospia e il senatore Gianluigi Paragone (ex grillino, poi confluito nel Gruppo misto) che, con un commento acchiappaclic, scrive su Facebook: «Il presidente della Commissione Affari Ue? È del M5s e sapete che titolo di studio possiede?». «L’attacco di Gianluigi Paragone è per me una medaglia al valore. Paragone è quello che vuole trascinare l’Italia fuori dall’Ue. Io, invece, sono un europeista convinto».
E sugli studi interrotti conferma: «Mi sono fermato in quarta superiore per un grave problema di salute (un tumore ai polmoni, ndr). Non devo né giustificarmi né fare la vittima. Ho fatto una scelta, quella di lavorare e di non studiare più che, se potessi tornare indietro, non farei più. Ma basta essere “bollato” a vita per questo, per una scelta fatta a 18 anni. Peraltro non ho partecipato a un concorso pubblico mentendo sui miei titoli. Quella sì che sarebbe stata una truffa».
Foto in copertina di repertorio: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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