Il viceministro Sileri: «Abbiamo scelto il lockdown perché non c’è economia senza salute»
Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha replicato con un post su Facebook alle polemiche nate dopo la desecretazione dei documenti del Cts, i cui contenuti dimostrerebbero come il lockdown nazionale sia stata una decisione autonoma del governo. Come il ministro Roberto Speranza, anche Sileri ha da sempre difeso le scelte del governo in merito alla gestione della pandemia da Coronavirus.
«A chi chiede ora e chiese allora, in quei tremendi giorni di marzo, al momento della chiusura del Paese con il lockdown, di continuare a lasciare lavorare aziende e imprese, dimentica che la vita e la salute umana, devono venir prima di ogni altra cosa», ha scritto Sileri. «Non c’è economia senza salute».
«Sono giorni che i dati dei contagi, ondulanti, possono indurci a pensare che la situazione sfugga di mano – ha insistito Sileri – ma non è così: non è in atto una recrudescenza a livello nazionale ma diversi focolai ben contenuti». Secondo il viceministro, inoltre, l’Italia oggi sarebbe «più pronta» di prima. Sia in termini di posti in terapia intensiva e gestione ospedaliera, di controlli, monitoraggio, diagnosi e cura della patologia: «In termini di sofferenza e morte l’Italia ha pagato un prezzo altissimo – ha concluso Sileri – anche dal punto di vista economico, pur riuscendo a salvare tante vite grazie al lockdown».
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