Coronavirus, sette ragazzi positivi dopo una vacanza in Grecia: «Nessuno a Corfù aveva le mascherine. Così le abbiamo tolte»
Prima i focolai da importazione, ora il nuovo fronte della lotta al Coronavirus sono i vacanzieri di ritorno in Italia. Da nord a sud, la sfida per le autorità riguarda il tracciamento della catena di contagi dei viaggiatori tornati dalle vacanze estive. Ultimo caso è quello dei sette diciannovenni di Arezzo risultati positivi al virus dopo aver passato una vacanza a Corfù, in Grecia.
«Noi le mascherine le avevamo portate dall’Italia e le prime volte che siamo andati in discoteca le abbiamo anche indossate – hanno raccontato i diciannovenni alle autorità sanitarie – ma eravamo gli unici e gli altri ragazzi ci guardavano come se fossimo dei marziani. Così alla fine le abbiamo tolte».
Sull’isola – dicono i ragazzi – non c’era alcun controllo. «Abbiamo avuto la sensazione che in quell’isola greca il virus non fosse mai sbarcato». Nessun controllo anche nei locali. «Se avessimo avuto la percezione del pericolo ci saremmo protetti o magari non saremmo neppure partiti. Ma invece tutto sembrava tranquillo», hanno detto. Ora si teme che anche i familiari possano essere stati già contagiati. Intanto, le Asl stanno portando avanti i test.
Dalla Croazia a Malta: i casi dei vacanzieri positivi
Anche in Veneto 21 nuovi positivi arrivano da una comitiva di ritorno dalle vacanze, questa volta dalla Croazia. A Roma sette contagiati erano tornati da Malta. E mentre si avvicinano i mesi autunnali, il governo teme di più per il rischio di una seconda ondata, il premier Giuseppe Conte ha invitato i giovani a divertirsi, ma con comportamenti responsabili chiedendo di «non vanificare gli sforzi fatti in questi mesi».
«L’età media si sta abbassando, attenzione agli assembramenti», avverte il governatore della Regione Veneto Luca Zaia. «Nei paesi a rischio, usate la mascherina. Attenzione ai ragazzi, è la settimana di Ferragosto, attenzione agli assembramenti. La percentuale dei giovani/adulti contagiati è aumentata».
Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
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