Cosa sappiamo sugli scontri in Bielorussia: dai presunti morti ai «bambini» arrestati e altre stranezze

Nell’articolo, molte delle notizie e delle immagini diffuse sui social in merito alle proteste in Bielorussia. Alcune di esse sono state smentite

In Bielorussia il presidente Alexander Lukashenko ha vinto le elezioni con circa l’80% dei voti, ancora una volta. Nulla di nuovo per colui che viene definito «l’ultimo dittatore» e tiranno del continente europeo. Ma questa volta qualcosa di diverso c’è: oltre ad aver negato e minimizzato l’emergenza Coronavirus, portando a insinuare un tentato atto di corruzione nei suoi confronti per imporre il lockdown nel Paese, non ha più l’appoggio della Russia di Vladimir Putin e si vede.


A seguito del risultato elettorale sono iniziate le proteste e gli scontri con l’OMON, l’Unità speciale mobile della polizia bielorussa, portando all’arresto di circa 3mila cittadini, tra questi 50 feriti insieme a 39 agenti. Si parla anche di uno o più morti, ma le notizie vengono aggiornate di minuto in minuto e molte vicende vanno prese con la dovuta cautela. Ecco cosa sappiamo al momento su alcune di quelle più in risalto sui social e non solo.


I numeri

Il 10 agosto 2020, intorno alle ore 11, il segretario del ministero degli Affari interni ha diramato un comunicato attraverso i propri canali social in cui riportava il numero dei detenuti e dei feriti a seguito delle proteste in corso tra il 9 e il 10 agosto 2020 in 33 città del paese: circa 3mila persone arrestate, 50 civili e 39 agenti feriti.

Secondo il segretario e il ministero, nessuna persona sarebbe stata uccisa, al contrario di quanto raccontato dal centro per i diritti umani Viasna riguardo una persona che sarebbe stata uccisa a seguito di uno scontro con un’auto della polizia a Min. Al momento non ci sono riscontri in merito.

Secondo quanto riportato dal canale Telegram di Nexta TV, ieri 17 civili sarebbero stati portati presso un ospedale militare di Minsk dopo le 22, arrivando a un totale di 55 persone ospedalizzate a seguito di ferite da proiettili di gomma usate dalle autorità locali.

Nexta TV, specificando che si tratta di informazioni non verificate, sostiene che i «castigatori» del regime avrebbero ucciso tre manifestanti: uno «colpito» da un furgone della polizia, unaltro picchiato a morte dagli agenti e il terzo per ustioni dopo l’esplosione di una granata. A seguito di alcuni aggiornamenti, si scoprirà che due di questi sono ancora vivi e non si sa ancora nulla dell’uomo «colpito» da un furgone.

L’uomo dato per morto è invece in terapia intensiva

Nel corso della serata era circolata la notizia di un uomo che sarebbe morto a seguito dei duri scontri contro gli OMON. Secondo quanto riportato dai social e da Nexta TV, sarebbe ancora in vita seppur in terapia intensiva presso un ospedale militare a Min.

Sempre sul canale Telegram di Nexta TV viene pubblicato un primo nome dell’uomo a terra: Kirill Melnikov.

In un successivo messaggio è stato rettificato il suo nome: Roman Zaitsev. Nexta TV avrebbe parlato con la sorella della moglie dell’uomo, riportando che lo avevano riconosciuto dalle immagini e che avevano iniziato a chiamare i vari ospedali per rintracciarlo. Al momento è vivo, ma privo di sensi, secondo quanto dichiarato dalla donna.

La scena del mezzo che «investe» un uomo

Circola un video nel quale un uomo verrebbe travolto da un mezzo dell’OMON.

La giornalista Hanna Liubakova contesta in un tweet l’azione degli agenti, parlando di manifestanti pacifici e dice che la persona del video sarebbe deceduta nonostante le autorità affermino il contrario:

Belarus It is hard to imagine how the authorities will explain these images,and I am not posting most sensitive ones. These were peaceful protesters,mostly young,really young people. At least one person died after a police van intentionally hit him. The authorities are denying

Non si conoscono al momento le generalità della persona coinvolta e le sue condizioni di salute, quello che si sa è che quest’uomo faceva parte di un gruppo di persone che aveva cercato di bloccare il mezzo, come possiamo vedere da questa prima foto di Nasha Niva TV:

Seguono altri fotogrammi, dove l’uomo continua a rimanere aggrappato al mezzo.

Nexta TV su Twitter pubblica un video completo in cui si vede l’uomo cadere a terra a seguito dei tentativi dell’autista di levarselo di torno. Non è molto chiaro se sia stato schiacciato dal mezzo, ma sarebbe comunque stato vittima di una rovinosa caduta.

Come si può osservare dal video, gli agenti dell’OMON avevano lanciato lacrimogeni sul posto mentre i manifestanti recuperavano l’uomo a terra.

L’uomo lasciato a terra dall’OMON

Circola un video, diffuso dal canale bielorusso Onliner, in cui gli agenti dell’OMON trascinano un uomo per poi abbandonarlo sul bordo della strada, forse privo di conoscenza. Mentre la folla urla agli agenti di lasciarlo andare, uno di questi risponde sostenendo di averlo «lasciato andare».

Secondo gli attivisti dei diritti umani, questo sarebbe uno degli uomini deceduti durante gli scontri.

Secondo quanto riportato da Belsat TV nella giornata di oggi, martedì 10 agosto 2020, l’uomo sarebbe vivo e avrebbe parlato con i giornalisti: il suo nome sarebbe Yauhen Zaichkin, come riportato anche da Nasha Niva Tv.

Foto di Vasily Fedosenko, Reuters.

Il canale televisivo Tut.by aveva diffuso un video in cui l’uomo interagiva con i paramedici.

Secondo TUT TV, in un recente messaggio sul proprio canale Telegram e via Twitter, il ragazzo sarebbe tornato a casa.

Minori prelevati dall’OMON?

In un fotogramma del video diffuso da Onliner si nota la comparsa di alcune figure da un finestrino del furgone degli OMON: secondo quanto si sostiene sui social, sembrerebbero dei minorenni.

La testa di uno dei presenti all’interno del mezzo si intravede anche in uno scatto pubblicato sempre da Onliner via Twitter:

Attraverso un’altra foto sembra che il presunto minorenne sia un adulto:

Laser e spari contro le abitazioni

Tra i tanti video diffusi da Nexta TV, c’è quello di una coppia che dalla propria abitazione filma il convoglio degli OMON sulla strada che si vede dalla loro finestra. A un certo punto, spaventati dagli spari, si ritirano e un agente punta verso i vetri il mirino laser della propria arma. L’intento potrebbe essere quello di intimorire e scoraggiare le riprese.

Sempre secondo quanto riportato da Nexta TV, una granata avrebbe danneggiato un edificio facendo cedere l’isolamento delle pareti. Al momento non ci sono riscontri e conferme certe che tale danno sia ricondotto a una granata degli OMON.

Il tutorial per la protesta via Telegram

L’8 agosto 2020 dal canale Telegram di Nexta TV era stato diffuso un tutorial su come comportarsi durante le proteste.

In un messaggio diffuso oggi alle ore 13, Nexta TV spiega cosa acquistare e come agire contro il «dittatore» nella giornata di oggi alle ore 19 nella capitale e nelle regioni del Paese.

Per porre fine al regime di Lukashenko, attraverso il tutorial gli utenti vengono invitati ad acquistare ciò che può essere utilizzato come equipaggiamento protettivo nei negozi edili e sportivi, come caschi, occhiali di sicurezza, maschere e protezioni per stinchi e braccia. Oltre a questo, per scendere in piazza invitano a munirsi anche di un piccolo kit di pronto soccorso e di portare con sé antidolorifici e acqua.

L’invito diffuso da Nexta TV non riguarda solo il 10 agosto, infatti si annuncia anche uno sciopero generale per la giornata di domani 11 agosto 2020 al fine di ottenere libere elezioni e la liberazione dei prigionieri politici.

Il blocco di Internet

Per ostacolare le proteste nel mese di novembre 2019 il regime iraniano aveva letteralmente imposto il blocco totale della rete Internet nel paese. Il 9 agosto 2020 Netblocks denuncia l’ennesimo caso di interruzione del servizio nei confronti dei cittadini, questa volta in Bielorussia. Nulla di inaspettato, il piano della chiusura era stato pre-annunciato sabato 8 agosto dai media russi riportando che a Minsk i dipendenti di hotel, imprese e punti vendita avevano ricevuto un «tacito avvertimento» che le comunicazioni sarebbero state interrotte il giorno delle elezioni. Ma è solo l’inizio.

Dal canale Telegram di Nexta TV venivano diffusi gli elenchi dei proxy per tentare di aggirare il blocco.

Il servizio pubblico e il documentario sul tasso

Mentre scoppia la protesta, con mezzi e agenti che aggrediscono e arrestano i manifestanti, il canale televisivo statale Belarus 24 mostra un documentario sul tasso. A farlo presente è il canale russo TVRain condividendo il video su Twitter.

Questo fatto curioso ci porta a un particolare «scontro online» su Twitter. Ecco il tweet del giornalista investigativo Ben Norton, il quale si lamenta che Radio Free Europe/Radio Liberty stia comprendo le notizie in merito alle proteste in Bielorussia parlando di propaganda americana:

US propaganda outlet Radio Free Europe / Radio Liberty (a CIA cutout that was originally called Radio Liberation from Bolshevism) is churning out constant coverage of Belarus — of course acting as a huge megaphone for the neoliberal opposition

Aric Toler di Bellingcat pubblica lo screenshot del tweet di Ben Norton per fare un confronto tra la sua critica e il documentario del tasso trasmesso durante gli scontri dalla televisione statale bielorussa:

While Ben is outraged that RFERL is providing a livestream of the protests in Minsk and around Belarus, state TV in Belarus was showing… a documentary about badgers. Decades ago he would have told everyone to just shut up and watch Swan Lake.

I media russi solidali contro la Bielorussia

Un elemento strano rispetto al passato è l’atteggiamento intavolato dai media russi nei confronti della Bielorussia. Come fa notare anche Aric Toler di Bellingcat, risulta curioso come RT, WarGonzo, Meduza, TVRain, Daily Storm e Sputnik siano solidali tra loro, ma del resto alcuni dei loro corrispondenti sono stati arrestati dalle autorità bielorusse.

Aric, attraverso un tweet del 10 agosto, riporta il video di un uomo che viene trascinato dagli agenti a Minsk. Risulterà essere Semyon Pegov, fondatore di WarGonzo:

La conferma che l’uomo trascinato sia Semyon Pegov arriva dal canale Telegram Kotsnews, corrispondente per Komsomolskaya Pravda, che annuncia l’avvenuto arresto del collega russo:

Tra i media russi troviamo anche Meduza che denuncia la scomparsa del suo corrispondente:

Meduza special correspondent Maxim Solopov has gone missing in Minsk. Before he disappeared, he was reportedly beaten severely by police. Please contact us, if you have information about his whereabouts.

Le due strane storie dei seggi

L’artista Aleksey Kuzmich si è presentato a un seggio di Min (il n.44) imitando Gesù Cristo in croce, bendato e con un pene disegnato su un foglio appeso al petto. La performance sarebbe durata mezzo minuto. Il 10 agosto 2020 mattina alcune persone hanno tentato di introdursi nella sua abitazione, secondo quanto riportato da Udf.by. Secondo TUT TV (come riportato dal canale Telegram) l’artista sarebbe stato accompagnato insieme al suo avvocato al dipartimento degli Affari interni per fornire una «valutazione giuridica» sul suo comportamento al seggio. Trattenuto per un giorno, domani sarà processato.

In un video diffuso online, un membro dell’ufficio elettorale del seggio n.17 di Minsk è uscito dall’edificio attraverso una scala posizionata al di fuori dello stesso con l’aiuto di un agente di polizia.

Secondo quanto riportato da TUT TV, il presidente della commissione elettorale del seggio Sergey Moseikin avrebbe chiarito la vicenda: la segretaria della commissione, Lyudmila Rulkevich, sarebbe rimasta bloccata all’interno della stanza senza possibilità di uscita. Per aiutarla nell’immediato l’avrebbero fatta uscire dalla finestra grazie all’aiuto dei due uomini presenti nel video. Uno di questi, secondo quanto affermato da Moseikin, non sarebbe nemmeno un agente di polizia ma un impiegato del ministero delle Emergenze. Rimane ancora un mistero cosa contenesse quel sacco nero e i dubbi rimangono.

Le immagini violente

Per non turbare la sensibilità dei lettori, le scene violente saranno mostrate in questa galleria di immagini in modo tale che i dettagli possano essere visti solo aprendo la galleria stessa. Vi avvisiamo che potrebbero turbare la vostra sensibilità, essendo alcune di queste molto crude.

Fonti delle immagini: Radio Liberty, Nexta TV, Belsat TV, Nasha Niva tv.

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