Roma, Massimo Giletti sotto scorta a causa delle minacce del boss Filippo Graviano
Massimo Giletti, giornalista e conduttore tv, vive sotto scorta dei Carabinieri da un paio di settimane. L’assegnazione da parte della Prefettura di Roma risalirebbe a fine luglio. La notizia è stata inizialmente pubblicata dal sito Antimafia Duemila e poi confermata dallo stesso conduttore di Non è l’Arena su La7, al sito del Corriere della Sera. «Sono molto dispiaciuto e non posso dire molto. È obbligatorio, non posso sottrarmi», dice Giletti. La ragione risiederebbe nelle ultime puntate del suo programma, sulla questione Nino Di Matteo, e in particolare nelle minacce rivolte al giornalista dal boss Filippo Graviano, intercettato in carcere, dopo l’uscita dalla detenzione in carcere di 300 mafiosi a causa dell’emergenza Coronavirus. Non sarebbe andata giù la puntata, risalente al 10 maggio scorso, in cui il conduttore lesse i nomi dei detenuti usciti di prigione.
Giletti ha saputo delle minacce solo a luglio
Ma Giletti, delle minacce di Graviano – raccontate dal libro del giornalista Lirio Abbate U siccu e per cui al giornalista era arrivata la solidarietà del ministro di Giustizia Alfonso Bonafede – era venuto a conoscenza solo a luglio, e dalle pagine del quotidiano La Repubblica: «Non mi pare proprio normale che io non ne abbia saputo nulla», aveva detto. «In questa storia quello che pesa è per l’ennesima volta il silenzio delle istituzioni competenti». Massimo Giletti «sotto scorta è un pessimo segnale», ha commentato oggi su Twitter il direttore di La7, Andrea Salerno. «Continuare ad andare in onda con il proprio lavoro, la migliore risposta».
August 10, 2020
In copertina ANSA/GIUSEPPE LAMI | Il giornalista e conduttore televisivo Massimo Giletti posa per i fotografi durante la presentazione nuova stagione del programma televisivo ”Non e’ l’Arena” trasmesso da La7, Roma 20 settembre 2019.
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