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Viviana Parisi, i misteri sulla morte e sulla scomparsa di Gioele: quei 20 minuti di buco e i testimoni che non si trovano

10 Agosto 2020 - 12:39 Redazione
Mentre proseguono senza sosta le ricerche del bambino, gli investigatori non escludono la pista dell'omicidio-suicidio. I punti oscuri della vicenda

Viviana Parisi, la donna originaria di Torino trovata senza vita l’8 agosto nel Messinese, era arrivata a Venetico, paesino di 4mila abitanti sulla punta orientale della Sicilia, per stare con il marito. Da quell’amore era nato Gioele, quattro anni. Poi – alcuni giorni fa – la tragedia, ancora irrisolta: il mistero sulla morte di Viviana e la scomparsa del bambino. Ecco quello che sappiamo al momento, e quello che invece resta ancora da chiarire.

Il ritrovamento del corpo

L’8 agosto viene ritrovato sotto un traliccio dell’alta tensione nei pressi di Torre di Lauro, in provincia di Messina, il corpo di Viviana. Ora la forestale è al lavoro per trovare – con la speranza che sia ancora vivo – Gioele. Mentre gli investigatori stanno cercando di riempire diversi buchi sulle ore che hanno preceduto la morte della donna.

Quei 20 minuti di “buco”

Viviana esce dalla sua casa di Venetico per andare a Milazzo dove – dice al marito – vuole comprare delle scarpe al bambino. Con lei porta anche Gioele. A Milazzo, Viviana imbocca l’autostrada A20 verso Palermo per poi uscire a Sant’Agata di Militello. Venti minuti dopo rientra per proseguire verso Palermo. Sono quei venti minuti di buco su cui gli inquirenti stanno concentrando maggiormente i loro sforzi. Forse una sosta per fare benzina, o altro. La donna sparisce dal radar delle telecamere. E anche Gioele. Dopo altri 20 chilometri Viviana ha un piccolo incidente: urta un furgone. Il traffico si blocca e la donna si allontana velocemente, secondo quanto raccontato da uno dei due uomini che erano sopra al furgone, e che si dice sicuro che con lei ci fosse anche un bambino. Invece che aspettare i soccorsi Viviana lascia la borsa con i soldi in macchina in una piazzola poco distante e si allontana, forse con Gioele.

La pista (che non convince il marito) dell’omicidio-suicidio

A 200 metri dalla galleria la 41enne scavalca un guardrail. Il suo corpo viene trovato giorni dopo a un chilometro e mezzo di distanza, sotto un traliccio dell’alta tensione. Che cosa sia successo in quei momenti per gli investigatori è ancora un mistero. Viviana imbocca un sentiero, ma poi sceglie di tornare indietro. Con lei c’è anche Gioele o è stato abbandonato prima da qualche parte? Per il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, tutte le piste sono aperte, anche quella dell’omicidio-suicidio. Ma il marito Daniele Mondello è sicuro: «Non si è uccisa». Forse Viviana è stata aggredita da degli animali selvatici, e ferita ha camminato per ore. Gioele, spaventato, è fuggito? Oppure è stato affidato a un conoscente prima che lei sparisse?

Le versioni contrastanti dei testimoni

In quei 20 minuti di buco non coincidono neanche le versioni degli operai della manutenzione stradale. Uno dice che ha visto la donna con il bambino, l’altro sostiene che Viviana fosse da sola. I due giovani che hanno segnalato l’incidente hanno riferito di aver visto la donna con un bambino, ma sono diventati ora irrintracciabili. Un altro mistero riguarda il corpo di Viviana: perché si trovava nella parte opposta in cui i soccorritori pensavano di trovarlo?

Le ricerche del bambino

Nel frattempo, continuano le ricerche del piccolo Gioele. Vigili del fuoco, protezione civile, polizia, finanza, carabinieri con unità cinofile e droni oggi stanno setacciando una nuova area. Sono stati già controllati più di 500 ettari, compresi pozzi, rifugi e casolari che si trovano nelle campagna di Caronia, piccolo Comune del Messinese. Particolari utili alla ricostruzione della dinamica dell’accaduto arriveranno dall’autopsia che chiarirà le cause della morte della donna.

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