Coronavirus, il piano del Governo per scongiurare una seconda ondata in autunno – Il documento
Il ministero della Salute e l’Iss hanno messo a punto un piano studiato ad hoc per l’Italia per limitare il rischio di contagi da Coronavirus qualora dovessero continuare ad aumentare. A pesare sarà anche l’indice di contagio Rt: se supererà quota 1,5 per troppo tempo scatterà l’allarme: il sistema sanitario nazionale potrebbe non reggere una seconda ondata, e quindi rischiare il collasso. I due grandi punti interrogativi, per capire l’andamento della curva dei nuovi positivi, saranno le aperture delle scuole, a settembre, e la stagione autunnale.
Organizzazione delle strutture sanitarie, posti letto, accessi in ospedale e alla medicina del territorio: sono questi i punti attorno cui ruota il piano. E sono quattro gli scenari possibile per affrontare l’eventuale aumento di casi in autunno in sicurezza. Il documento è stato pubblicato sul sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, diffuso con una circolare alle Regioni, agli altri ministeri e a diverse istituzioni, per «supportare la verifica, e se necessario il rafforzamento, dello stato di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni».
I quattro scenari
Come detto prima, il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità hanno previsto quattro scenari diversi. Si va da una «Situazione di trasmissione localizzata, ovvero la presenza di focolai, sostanzialmente invariata rispetto ad oggi», a una «Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario», a una «Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario», fino ad arrivare a una «Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1.5».
Cosa prevede il piano
Dal punto di vista nazionale, il piano prevede:
- una informazione puntuale e la condivisione dei dati epidemiologici provenienti da tutto il Paese prima dell’arrivo dell’autunno, così da favorire il «coordinamento delle indicazioni operative sulla base degli attuali scenari»;
- il monitoraggio della situazione epidemiologica in modo da identificare «precocemente segnali di allerta ed identificare tempestivamente eventuali misure per il contenimento di ulteriori contagi»;
- la garanzia di una comunicazione ufficiale al pubblico «armonizzata e coerente e, se possibile, ricondotta a precisi soggetti/Istituzioni»;
- di continuare a rafforzare «i meccanismi di coordinamento e collaborazione tra territori diversi e di compensazione/reperimento delle risorse nel Paese in modo da affrontare in modo sinergico eventuali criticità intra-interregionali»
Dal punto di vista regionale, invece, sarà necessario:
- la messa a punto di un piano operativo – e questo prevede anche la scuola e le Rsa -, e che sia «coerente con lo standard nazionale e condiviso con le articolazioni del Ssr»;
- la verifica, e se necessario il rafforzamento, «dello stato di preparazione dei servizi sanitari al fine di poter fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento nel numero di nuove infezioni da SARSCoV-2 nella stagione autunno-invernale 2020-2021».
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