Coronavirus e contagi di ritorno, l’appello di Vaia (Spallanzani) ai giovani: «Non trascurate la sicurezza. La seconda ondata dipende da noi»
«Siamo in tempo per intervenire, ma serve farlo rapidamente». Così, Francesco Vaia, direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, commenta al Corriere della Sera l’aumento dei casi di Coronavirus registrato in Italia nelle ultime settimane dovuto anche ai cosiddetti “contagi da ritorno” dei vacanzieri. I mesi autunnali si avvicinano, ma Vaia invita alla calma e soprattutto ad adottare «lo stesso spirito che abbiamo dimostrato tutti all’inizio del lockdown. Usare i dispositivi per limitare al massimo i contagi e riaprire la società in sicurezza».
A preoccupare è soprattutto l’arrivo di una seconda ondata, ma – dice Vaia – «dipende solo dalla nostra capacità di dare una risposta efficace e completa come Paese». Con la stagione estiva, la riapertura di discoteche e la ripresa dei viaggi – sia in Italia che all’estero – l’aumento dei casi ha riguardato in particolare i giovani: «I ragazzi – afferma Vaia – hanno diritto a divertirsi, ma lo stanno facendo trascurando la sicurezza. Allora bisogna potenziare da un lato gli spazi della socialità, e dall’altro i controlli».
Controlli che vanno resi più stringenti anche per i viaggi: «Non devono salire su navi o aerei persone che non siano state sottoposte a tampone». E per settembre – in vista anche del ritorno a scuola – i consigli di Vaia e della comunità scientifica sono sempre gli stessi: «Uso dei dispositivi, una buona igiene con il lavaggio frequente e accurato delle mani, il rispetto del distanziamento sociale».
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