In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
DIRITTIAleksandr LukashenkoArrestiBielorussiaInchiesteScontriVideo

Bielorussia, la catena di solidarietà per protestare contro gli arresti – Il video

12 Agosto 2020 - 15:47 Redazione
Nella capitale oltre duecento donne hanno sfilato per chiedere alle autorità di porre fine alla repressione in atto che ha portato all'arresto di almeno 6mila persone negli scorsi giorni

Vanno avanti le proteste e le manifestazioni in Bielorussia dopo la rielezione di Alexander Lukashenko, al potere da 26 anni, con l’80% dei voti nelle presidenziali secondo gli exit poll. Con i leader dell’opposizione in esilio all’estero – l’ultima a lasciare il paese è stata Svetlana Tikhanovskaya, rifugiatasi in Lituania dopo essere stata detenuta brevemente dalla polizia – i manifestanti continuano a contestare i risultati elettorali. Ma protestano anche nel tentativo di far rilasciare chi – tra i loro amici e parenti – è stato arrestato. Secondo il ministero dell’Interno bielorusso, sono almeno 6mila le persone arrestate durante le ultime tre notti di proteste, ma potrebbero essere molte di più. Arrestati anche decine di giornalisti: il direttore di Наша Ніва, media di opposizione al regime, sarebbe scomparso da 24 ore. Secondo un’analista locale, Alex Kokcharov, le proteste si starebbero svolgendo in almeno 25 città, oltre alla capitale Minsk. Ogni giorno vengono riportati nuovi episodi di violenza e di brutalità della polizia nei confronti dei manifestanti.

La catena della solidarietà

A Minsk circa 250 donne hanno formato una catena umana, vestite di bianco e impugnando fiori, per protestare contro le repressione in atto e i metodi brutali usati dalla polizia. Ma l’esempio di Minsk non è l’unico. Le catene di solidarietà sono spuntate in diversi punti e città del Paese, ennesimo esempio di attivismo che nelle ultime settimane ha dato vita a un movimento civico spontaneo.

Nel frattempo l’Ue ha minacciato di re-imporre le sanzioni per sospetti brogli elettorali – il voto è stato definito da Josep Borrell « né libero né equo» – e per la violenta repressione dei manifestanti e ha annunciato venerdì una riunione di emergenza dei ministri degli esteri per discutere della situazione nel Paese.

Fonte: Наша Ніва

Video di copertina – Fonte: Euradio.fm

Leggi anche:

Articoli di DIRITTI più letti