Buffagni: «Il M5S cambi passo o farà la fine dei Dieci Piccoli Indiani. I referendum non si fanno a Ferragosto»
Sì, il caso Raggi – e quello che comporta – sembra essere destinato a lasciare importanti strascichi all’interno del Movimento 5 Stelle. Lo confermano i mal di pancia di parte dei grillini, più o meno espliciti, alla notizia del ritorno delle votazioni su Rousseau.
Dopo l’annuncio della ricandidatura a sindaca di Roma, appoggiata dal fondatore del Movimento Beppe Grillo, la base del Movimento 5 Stelle voterà domani 13 agosto, a livello nazionale, su due quesiti. Uno di questi è relativo proprio alla modifica del mandato zero per i consiglieri comunali – e cioè la possibilità di essere eletti al massimo due volte nei comuni (votata a luglio scorso).
Ma è un “no” di peso quello che arriva da Stefano Buffagni, che non ci sta e tira in mezzo l’altro fondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio: «Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli», scrive su Facebook il viceministro dello Sviluppo Economico, postando una foto di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e intervenendo indirettamente nel dibattito sulla deroga al mandato zero. «O si ha la forza e il coraggio di affrontare il futuro de Movimento con serietà, consapevoli degli errori e delle esperienze fatte, o si tratta solo della tecnica della “rana bollita” che di volta in volta si usa a secondo della convenienza o dell’esigenza. Tema mandati o alleanze con i partiti non sono un argomento da votazione a Ferragosto, ma da Stati Generali!», affonda.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
La versione di Crimi
«Il limite dei due mandati era stato introdotto principalmente per parlamentari e consiglieri regionali», si legge in un post a firma di Vito Crimi sul Blog delle Stelle. «Ora è arrivato il momento di interrogarci sul mandato da consigliere comunale, sul suo valore e sulle sue prospettive. […] Intendo sottoporre alla decisione degli iscritti la proposta di stabilire che un mandato da consigliere comunale deve intendersi come escluso dal computo dei due mandati, in qualunque momento esso sia svolto». Quindi, per dire, anche per Chiara Appendino a Torino. Il voto sarà attivo per 24 ore dalle 12 di giovedì 13 agosto.
La seconda votazione sarà relativa alle alleanze delle liste del Movimento a livello comunale con i partiti tradizionali in vista delle regionali d’autunno. Non più solamente, quindi, con le liste civiche locali. «Gli iscritti saranno chiamati a decidere sulla proposta di autorizzare il Capo Politico, sentito il Comitato di Garanzia, a valutare la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative, oltre che con le liste civiche, anche con i partiti tradizionali», ha dichiarato Crimi.
Il consigliere M5s di Roma: «No al Raggi-bis»
Buffagni non è l’unico nel Movimento a non aver esultato per l’ipotesi Raggi-bis a Roma (e quello che comporta). Enrico Stefano, consigliere comunale di Roma Capitale, ha spiegato il suo dissenso in un post su Facebook. «Prima di parlare di Raggi Bis, Tris, secondo, terzo e quarto mandato, mi sarebbe piaciuto avviare una seria riflessione interna e un ampio dibattito per discutere di cosa a Roma ha funzionato e cosa no, di quali e quanti errori sono stati commessi (perché ne sono stati commessi) e come evitare di ripeterli in futuro», ha scritto, contestando la possibilità di togliere la regola del mandato zero.
E poi affonda sulla sindaca e su tutto il M5s di Roma: «Ci (ri)presentiamo ai cittadini con i post ‘trionfanti’ di strade asfaltate, alberi potati, ceppi tagliati, panchine riparate e roba simile? Ovvero l’ordinaria amministrazione? Ritengo invece che dovremmo aspirare a ben altro e andare oltre. E poi soprattutto basta, non se ne può più con questa retorica del passato, con questo vittimismo, con le manie di persecuzione. Basta con questo mito dell’onestà mentre il Presidente dell’Assemblea Capitolina sta a processo per corruzione».
In copertina ANSA/MOURAD BALTI TOUATI | Il viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni parla dal palco al Workshop sulle misure e gli incentivi per la valorizzazione di brevetti, marchi e disegni, Milano, 13 gennaio 2020.
Leggi anche:
- Tridico renda pubblici i nomi dei furbetti e vada a casa. E i Cinquestelle facciano un esame di coscienza
- Me ne vado, anzi no. Il mistero delle dimissioni di Giulia Grillo dal M5s
- Il capolavoro italiano di Azzolina, la ministra che vuole assumere se stessa
- Dagli «amici libici» di Beirut all’Italia senza tradizione coloniale. Le migliori gaffe di Manlio Di Stefano
- Il M5s ha diffidato formalmente i parlamentari che non hanno pubblicato le rendicontazioni