Discoteche, da Nord a Sud crescono i contagi. La Sardegna ordina maxi serrata per i locali
Dopo lo slittamento di fine luglio voluto dal Governo sulla riapertura di discoteche, sagre e fiere per arginare i contagi da Coronavirus, la situazione sembra non migliorare affatto. Nelle ultime settimane la curva dei nuovi casi positivi è salita in alcune regioni d’Italia. E c’è chi, alla vigilia di Ferragosto, è costretto a chiudere i battenti.
È il caso della Sardegna che in queste ore ha chiesto alle discoteche dell’isola di sospendere l’attività. La regola vale anche per quelle all’aperto che avevano ripreso le serate ai primi di luglio quando il governatore Solinas le aveva autorizzate, nonostante i dpcm del governo Conte non preveda alcuna ripartenza.
Inviti e locandine stampati, annunci sulle bacheche Facebook, deejay e personale supplementare già ingaggiati. Sono migliaia i ragazzi che smaniano all’idea di far festa il 15 del mese. E invece, come riportato da la Repubblica, nulla, la festa non si farà. Una decisione che ha sorpreso i gestori dei locali.
«Si è creato un corto circuito e le nostre imprese sono nel caos» ha spiegato all’Ansa Emanuele Frongia, presidente di Fipe Confcommercio sud Sardegna, associazione che comprende anche il Silb, settore intrattenimento da ballo e di spettacolo. «La Regione dovrebbe esporsi e trovare una soluzione soprattutto perché siamo in una situazione particolare».
L’aumento dei contagi
A mettere sull’attenti la regione Sardegna, sono i ragazzi risultati positivi che hanno contratto l’infezione in un locale di Carloforte (e che il 10 agosto hanno fatto balzare l’isola a un + 20 positivi in un sol giorno). Un caso che ha condotto l’amministrazione regionale a non prorogare l’ordinanza con la quale si disponeva la riapertura delle discoteche.
«Da quando è stato pubblicato il dpcm che ha confermato la chiusura delle discoteche è in corso un’interlocuzione con il comitato tecnico scientifico della Regione che sta valutando la situazione con estrema attenzione, considerato ciò che è successo a Carloforte dove i contagi si sono realizzati all’interno di una struttura», spiega Solinas.
«Per non pregiudicare tutti gli investimenti fatti nel settore e la ripresa cui assistiamo dal punto di vista turistico dopo mesi di chiusura. È chiaro però che non possiamo mettere in secondo piano il principio della tutela della salute pubblica che deve restare l’obiettivo fondamentale».
Non solo Sardegna
Non c’è solo l’isola dalle acque cristalline tra i territori a rischio ban per gli eventi pubblici. Ci sono anche Vercelli, Catania, Marina di Pietrasanta. Da Nord a Sud crescono i casi di positività che ora stanno costringendo le amministrazioni locali a fare migliaia di tamponi per isolare eventuali contagi.
Un esempio è quello della Versilia: dopo le verifiche effettuate dal Dipartimento di prevenzione, la Asl Toscana nord ovest ha confermato «un caso di positività in una persona che ha frequentato, nella notte fra l’8 e il 9 agosto, la discoteca Seven Apples di Marina di Pietrasanta (Lucca)».
La giovane risultata positiva è una 18enne pisana. «L’indagine epidemiologica – spiega la Asl in una nota – ha portato all’individuazione di 11 contatti stretti, già in quarantena che, entro oggi saranno sottoposti al tampone nasofaringeo».
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