Viviana Parisi, l’avvocato: «Ferite compatibili con una caduta dall’alto». Il medico legale: «Lui ha chiuso il caso, non sappiamo cosa è successo» – L’intervista
«Il corpo di Viviana Parisi non presenta nessuna ferita da arma da taglio o da arma da fuoco ma solo ferite compatibili con una caduta. Sicuramente non è stata colpita con un’arma». A dirlo è il legale della famiglia Mondello, Pietro Venuti, anticipando quanto affermato dal loro consulente di parte dopo l’autopsia effettuata sul corpo di Viviana Parisi, la dj di 43 anni trovata morta nelle campagne di Caronia, in Sicilia.
«Il marito è sconvolto, lei stava leggendo la Bibbia»
«Il marito in questo momento è sconvolto, l’ha riconosciuta dagli abiti e dall’anello nuziale. Il nostro appello è che chi ha visto qualcosa, parli. Vogliamo trovare il piccolo Gioele» ha aggiunto il legale a Open. Viviana – continua l’avvocato – «alternava momenti in cui era tranquilla ad altri in cui era depressa. In passato aveva intrapreso una terapia e durante il lockdown aveva manifestato qualche malessere. Aveva anche cominciato a leggere la Bibbia» ha aggiunto. «Il mio assistito, invece, è bene ricordarlo, non è indagato e nulla c’entra con quanto accaduto. È stato già sentito dagli inquirenti e tra i due non c’erano problemi».
«Non escludiamo nessuna ipotesi»
Non è dello stesso avviso, invece, Elvira Ventura Spagnolo, il medico legale che ha eseguito l’autopsia sul cadavere di Viviana Parisi, secondo cui «contrariamente a quanto dice l’avvocato, non possiamo dire, subito dopo l’autopsia, cosa sia successo davvero quel giorno». «Non escludiamo nessuna ipotesi, sono stranita dalle parole del legale che ha già chiuso il caso. Il corpo di Viviana, tra l’altro, lo abbiamo trovato in avanzato stato di putrefazione, ricoperto da un’infinità di larve, circostanza che rende ancora più difficile il nostro lavoro. Impossibile un riconoscimento dalle sembianze, è stato possibile solo tramite i vestiti e l’anello nuziale» ha dichiarato a Open.
«Vogliamo la verità»
«Mancano ancora gli esami tossicologici, bisogna capire ad esempio se la decomposizione si sia verificata sul luogo del ritrovamento o meno. Potrebbe anche essere che il cadavere sia stato portato lì in un secondo momento. Entro 90 giorni depositeremo la relazione. Tutti noi vogliamo la verità per dare una risposta alla famiglia» ha concluso la dottoressa Spagnolo.
Le ricerche del piccolo Gioele
Intanto, per il nono giorno consecutivo, proseguono le ricerche del piccolo Gioele. Dal 3 agosto non si hanno più notizie di lui. A cercarlo, con i cani molecolari e con i droni, anche nei pozzi e nei casolari, circa 70 persone tra uomini dei vigili del fuoco, della protezione civile, della finanza, della polizia e dei carabinieri.
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