Coronavirus, il coordinatore del Cts Miozzo: «Sì alla stretta sulle discoteche: anche i giovani stanno entrando nelle terapie intensive»
I nuovi casi di Coronavirus in Italia sfiorano i 500, secondo gli ultimi dati della Protezione civile. E mentre il governo introduce maggiori controlli per prevenire i cosiddetti “contagi di ritorno” dei vacanzieri e guarda con timore al Ferragosto studiando strette sulla movida, i governatori dicono no a misure restrittive in un settore, come quello delle discoteche, colpito fortemente dalla crisi economica dovuta alla pandemia.
Secondo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, la situazione non è da sottovalutare. Se i contagi continuano a salire, rischiamo nuove chiusure. Miozzo guarda con preoccupazione proprio al comportamento dei più giovani e sposa la linea del governo di introdurre nuove restrizioni per quanto riguarda i locali.
«Assistiamo a una graduale ascesa dei numeri, ma soprattutto abbiamo anche persone giovani che entrano nelle terapie intensive», dice in un’intervista al Corriere della Sera. «Nessuno è invulnerabile», afferma il coordinatore del Comitato tecnico scientifico. Miozzo è convinto che la linea giusta sia proprio quella di intervenire sulle discoteche e i contagi di ritorno: «Tra i nuovi casi c’è una quota alta di persone che scoprono di aver ballato troppo e di aver fatto vacanze nel pieno disprezzo delle regole. Bisogna intervenire su questo».
Per quanto riguarda i contagi di ritorno chiede che in Europa ci siano delle linee comuni: «Questa fuga in avanti di Stati membri e la scarsa capacità di coordinare dovrebbe essere guardata con attenzione». Mentre per quanto riguarda la movida: «Quando ci hanno chiesto di concedere spazi di divertimento musicale, come Cts abbiamo posto come condizione che ci fossero controlli severi. Però dubito sinceramente che si vada a ballare stando a distanza di due metri».
Miozzo non risparmia parole dure: «Bisogna rendersi conto che senza le misure di protezione si rischia il ritorno al lockdown e questa sarebbe davvero la catastrofe». «Mi preoccupa il senso di onnipotenza dei giovani. Se continua così nuovi divieti saranno inevitabili. L’andamento della curva epidemica ci dice che l’Italia è in movimento e il virus sta viaggiando», afferma. E guarda con particolare preoccupazione alla riapertura delle scuole: «Dobbiamo garantire un ritorno in sicurezza. Così rischiamo di vanificare ogni sforzo, questo mi preoccupa e mi fa arrabbiare».
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