Apple vs Fortnite. Il confronto tra i due spot che sfidano il Grande Fratello – Il video
Il 22 gennaio 1984 durante la pausa pubblicitaria del Super Bowl è andato in onda lo spot più iconico del mondo della tecnologia. In una manciata di secondi, diretti da Ridley Scott, una donna corre tra il pubblico seduto in sala a fissare il volto di un uomo che annuncia l’anniversario delle Direttive sulla Purificazione dell’Informazione. La donna si ferma davanti allo schermo, lancia un martello e interrompe voce e immagini. Intanto scorre un messaggio: «Il 24 gennaio Apple introdurrà Macintosh. E capirete perché 1984 non sarà come “1984”». L’uomo distrutto dal martello altri non era che Ibm, l’azienda che allora aveva il monopolio del mercato dei pc. Un monopolio che Apple ha provato (riuscendoci) a scalfire con il suo Macintosh.
Uno spot storico. Iconico. Tanto da essere diventato una parodia. Il 13 agosto infatti Epic Games, lo studio di videogiochi che ha pubblicato Fortnite, ha diffuso uno spot che riprende quello di Apple. Scena per scena. Le differenze sono tre. Tutto il video è girato in computer grafica, la donna che rompe lo schermo non è vestita come una maratoneta ma ha una skin del gioco e soprattutto sul maxischermo non c’è un uomo ma una mela (morsicata) da cui esce un bruco. Alla fine del video, sempre un messaggio: «Epic Games ha sfidato il monopolio dell’App Store. Come ritorsione, Apple sta bloccando Fortnite su un miliardo di device. Unisciti alla causa per impedire che il 2020 diventi il “1984”». Non poteva mancare l’hashtag: #FreeFortnite.
La sfida di Epic Games a Apple (e Google)
Oltre lo spot, sul piatto c’è la causa legale che Epic Games ha intentato contro Apple e Google. Al centro, i ricavi intascati dai due colossi per gli acquisti in-app, cioè gli acquisti che vengono fatti sulle app di Fortnite installate sui dispositivi che montano iOS o Android e che devono essere fatti necessariamente con i sistemi di pagamento di Apple e Google, sistemi che trattengono fino al 30% della transazione. Paypal, per citare un altro servizio, si ferma al 5%.
I ricavi di Fortnite sono basati proprio su queste transazioni. Il gioco è gratuito ma per sbloccare nuove skin, balli, strumenti o pass battaglia è necessario pagare. Epic Games ha deciso così di proporre ai suoi utenti un nuovo sistema di pagamento che permette loro di avere uno sconto sui V-Bucks, la valuta usata nel gioco. Da qui la scelta di Google e Apple di bandire l’app dai loro store e (di conseguenza) dall’intero mercato delle app.
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