Bielorussia, in migliaia depongono fiori per l’attivista ucciso nelle proteste. E Lukashenko incassa l’appoggio di Putin
«Non cederemo il Paese a nessuno», ha detto Alexander Lukashenko. Il presidente della Bielorussia ha rifiutato così le proposte di mediazione arrivate da alcuni Paesi esteri. Una mediazione che sembra necessaria viste le proteste e gli arresti di questi giorni, dopo le elezioni che hanno confermato quello che viene definito «l’ultimo dittatore d’Europa» alla guida del Paese. Come riporta l’emittente Bbc, nella giornata di oggi migliaia di persone hanno presenziato al funerale di Alexander Taraikovsky, l’uomo ucciso negli scontri con la polizia il 10 agosto scorso. Il corteo è stato pacifico e molti manifestanti hanno deposto corone di fiori davanti alla stazione della metropolitana di Minsk dove Taraikovsky è morto. Le proteste sono arrivate ormai al settimo giorno. Con l’Unione europea che ha preso ufficialmente posizione, come dichiarato dall’Alto rappresentante Josep Borrell: «L’Ue non accetta i risultati elettorali. Inizia il lavoro sulle sanzioni per i responsabili delle violenze e dei brogli».
L’appoggio della Russia: «Piena assistenza per la sicurezza»
Lukashenko può invece contare sull’appoggio della Russia. L’agenzia di stampa statale Belta ha spiegato che nella giornata di oggi il presidente bielorusso ha avuto un colloquio telefonico con Vladimir Putin: «Siamo giunti a un accordo con lui: come da noi richiesto ci sarà fornita piena assistenza per garantire la sicurezza della Bielorussia», dice Lukashenko.
Foto di copertina: EPA/YAUHEN YERCHAK | Una coppia appena sposata lascia dei fiori sul memoriale di Alexander Tarakhovsky
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