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«Noi dentro una tuta con 30 gradi, voi a ballare dicendo “non ce n’è Covid”»: lo sfogo dell’infermiere contro la movida e gli assembramenti

15 Agosto 2020 - 10:48 Fabio Giuffrida
infermiere
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«Ve la mettete la mascherina, li mortacci vostra», si legge sulla sua tuta. Ecco la testimonianza social di un infermiere del Policlinico Umberto I di Roma

«Venitemi a dire che è tutto ok, che non “ce n’è Covid“, che stasera andiamo a ballare». A scriverlo su Facebook è Marco Bellafiore, infermiere del Policlinico Umberto I di Roma. Uno sfogo pubblicato, «dopo quasi 5 ore di turno», alla vigilia di Ferragosto. I contagi, infatti, cominciano a risalire (ieri +574 in appena 24 ore) e medici e infermieri iniziano a temere una seconda ondata.

Intanto l’età media dei contagiati si è drasticamente abbassata. Complice, secondo gli esperti, il fatto che molti ragazzi hanno abbassato la guardia, non mantenendo la distanza di sicurezza di un metro, evitando di indossare la mascherina e frequentando posti affollati, come le discoteche. «Ve la mettete la mascherina, li mortacci vostra», si legge sulla tuta dell’infermiere.

Il post su Facebook

«L’ultima volta che ho avuto bisogno delle mutande di ricambio probabilmente avevo 3/4 anni e all’asilo ancora mi pisciavo addosso. Questa volta, dopo quasi 5 ore di turno bardato dentro che me so sudato pure l’acqua del battesimo, c’avevo le mutande talmente fraciche che da grigie so diventate nere». Inizia così il post dell’infermiere. Il tono è leggero, alcune espressioni in romanesco, ma non per questo la denuncia è meno seria.

«Veniteme a dì che è tutto ok, che non ce n’è “coviddi”, che stasera annamo a ballà. Intanto, a 30 gradi e con una tuta da centro dimagranti sobrino, ce stamo noi, non voi», continua. Il riferimento è probabilmente alle immagini che arrivano da discoteche e locali dove le persone ballano senza rispettare le misure di sicurezza. «Tanto che ve ne frega, mica mi capiterà di stare con un tubo in gola ad avere paura mentre una macchina respira per me. Stai sereno, a te non capita», aggiunge.

«Se capita (che qualcuno finisca intubato, ndr), ci sono gli stron*i che, per un’indennità di quasi 100 euro lorde al mese, si fanno i turni interi grondando acqua. Ma no, a te non capita. Cosa ti importa delle regole», dice. E conclude: «E intanto noi se respiriamo la stessa aria calda dentro una mascherina per ore per i ca***cci vostri. Andate in vacanza va, che io ancora non ce so andato. Sarà per questo che so un po’ polemico».

Foto in copertina da Facebook | Marco Bellafiore

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