«Abbasso la dittatura, viva la democrazia!» Le parole della protesta a Bangkok – Il video
Migliaia di persone si sono mosse nelle strade della capitale Thailandese, Bangkok, per farsi avanti e domandare un cambio di registro politico e l’hanno fatto in vesti più grandi di quello che fu il colpo di stato del 2014. Almeno 10.000 manifestanti, per lo più studenti, si sono riuniti domenica presso il famoso monumento alla democrazia della città, alcuni dei quali chiedono riforme alla monarchia.
L’iniziativa segue un mese di raduni quasi giornalieri che hanno attirato il sostegno di studenti delle scuole superiori e universitari in tutto il paese. I manifestanti – che hanno cantato: «Abbasso la dittatura, viva la democrazia» e «Smetti di molestare il popolo» – hanno chiesto lo scioglimento del governo appoggiato dai militari. E la fine dell’intimidazione degli attivisti e delle riforme alla costituzione, scritta dal governo militare. I critici dicono che la costituzione ha ingiustamente permesso al primo ministro, Prayuth Chan-o-cha, salito al potere durante il colpo di stato del 2014, di vincere le elezioni dello scorso anno.
Le leggi della lèse-majesté thailandese sono tra le più severe del mondo. Criticare il re può portare a una pena detentiva fino a 15 anni, anche se Prayuth ha detto che il re ha chiesto di non utilizzarla al momento. Tali leggi limitano anche il lavoro dei media, all’interno del paese, a proposito di notizie riguardanti gli affari della famiglia reale. Dopo il colpo di Stato del 2014, il governo appoggiato dai militari, promise che avrebbe offerto stabilità e avrebbe permesso alla Thailandia di prosperare. «Tali promesse non si sono materializzate», ha detto un manifestante, aggiungendo che questa situazione ha costretto studenti ed ex studenti a parlare. Oltre alla frustrazione per l’economia, in difficoltà anche prima della pandemia di Coronavirus, gli studenti dicono di essere stufi di un governo accusato di minare la democrazia.
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