Joe Biden pedofilo? Il meme elettorale che sfrutta il dolore della sua famiglia e foto fuori contesto
Circola nei social un meme creato appositamente per accusare il candidato democratico Joe Biden di pedofilia. Le prove? Due fotografie, con un particolare di una di queste in evidenza, dove starebbe baciando o toccando due minorenni, ma la realtà di quelle immagini è un’altra. Ci troviamo di fronte a esempio di «propaganda fake» utilizzata per campagna elettorale degli Stati Uniti. Bufala è a dir poco.
Oltre alla pesante accusa di pedofilia nei confronti del candidato democratico alla Casa Bianca, i creatori del meme hanno utilizzato uno scatto fotografico che porta tristi ricordi per la famiglia di Joe Biden.
La foto del funerale
Funerale? Dove vedo un funerale? Nella foto a sinistra, quella dove Biden ha gli occhiali da sole. Basta questo per dimostrarlo? Tante le scuse che potrebbero inventarsi i vari QAnon – sostenitori di Donald Trump – pur di non smentire la narrativa diffusa attraverso meme come questo pubblicato nel 2019 dal sito Reedcooper.net:
Immagini ritagliate e completamente fuori contesto, infatti quello scatto risale al 2015 durante la cerimonia funebre di Beau Biden, figlio di Joe Biden, Beau Biden, deceduto a causa di un tumore al cervello. Nella seguente foto troviamo, oltre all’allora vice Presidente e il bambino, la stessa donna con il vestito bianco e nero:
Chi sono le persone ritratte? Ecco, la signora con il vestito bianco e nero è la vedova Hallie. Nella seguente foto possiamo vedere che tiene per mano il bambino del meme che viene amorevolmente baciato dall’altro figlio di Joe Biden, Hunter:
Il bambino nella foto è il figlio del defunto Beau, dunque nipote di Joe Biden. In pratica, gli accusatori e diffusori di questa falsa prova di pedofilia nei confronti del candidato americano è la foto in cui da nonno cerca di consolare il nipote che ha appena perso il padre.
La foto del messicano
Dov’è il messicano? Ebbene, le due foto sulla destra non ritraggono Joe Biden, ma il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador. Lo scatto risale al 17 marzo 2020 e il gesto venne ampiamente contestato a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Conclusioni
«No comment», verrebbe da dire, ma è bene fare attenzione perché la propaganda elettorale americana è piena di accuse infamanti basate sulle falsità per screditare l’avversario politico. I QAnon, che dimostrano di non avere alcun freno, sfruttano in particolar modo il tema della pedofilia.