Scuola, Iavicoli (Cts) assicura: «I presidi non rischiano se seguono le linee guida. Mascherine? In classe sempre»
È pronto, o quasi, il documento sulla gestione dei focolai all’interno delle scuole, con la ormai imminente ripresa delle lezioni per circa 8 milioni di studenti italiani. Ad elaborarlo, il Comitato tecnico scientifico, tra i cui componenti c’è Sergio Iavicoli. Il dirigente Inail ha una lunga esperienza in epidemiologia e igiene del lavoro. In un’intervista a Repubblica, rimarca il suo ottimismo per la riapertura degli istituti scolastici il prossimo 14 settembre: «Ce la faremo, è la priorità di tutti».
La chiusura di marzo
Guardando alla scorsa primavera, tuttavia, Iavicoli sostiene la bontà della scelta di chiudere le scuole: «La misura era necessaria per l’alta circolazione del virus». Per l’imminente futuro, però, il membro del Comitato sottolinea che proprio il documento per la gestione di focolai e casi sospetti serve a creare «un sistema per evitare la chiusura. Se ci sono positività nelle scuole, si interviene in modo chirurgico, solo sui cluster, e non generalizzato».
Lo scudo penale per i presidi
I presidi non vengono lasciati da soli, assicura Iavicoli, ma viene ricreato «un link, perduto da tempo, tra sistema scolastico e sanitario». L’obiettivo resta quello di scongiurare nuovi lockdown territoriali. «Se si arriva a farli – aggiunge il dirigente Inail -, vuol dire che il virus ha circolato troppo e il contact tracing non basta. Mi auguro che continueremo a intercettare i casi prima di arrivare a misure così importanti».
La distanza in classe e la mascherina
Tornando all’ambito prettamente scolastico, Iavicoli sottolinea che «la distanza di un metro è una misura cardine – dalla quale – non siamo mai tornati indietro». E allora le deroghe che prevedono l’utilizzo della mascherina al posto del distanziamento fisico? «Abbiamo previsto deroghe solo in situazioni limitate ed emergenziali, per breve tempo», garantisce.
Poi, chiarisce sull’utilizzo della mascherina nei plessi scolastici: «L’eccezione – all’utilizzo – è prevista solo sotto i 6 anni. Per chi è seduto al banco, valuteremo più a ridosso dell’apertura, mentre va sempre utilizzata nelle situazioni dinamiche». Iavicoli, infine, risponde alla preoccupazione dei presidi sulla loro responsabilità penale nel caso si verifichino contagi negli istituti da loro diretti.
«Nel decreto liquidità di giugno si esime da ogni responsabilità giuridica il datore che segue le linee guida. Vale per privato e pubblico – e conclude -. Se un lavorare si ammala, Inail determina dopo se è indennizzabile, ma non c’è correlazione tra riconoscimento assicurativo e responsabilità di datori di lavoro e presidi».
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