Lukaku a caccia del “fenomeno” Ronaldo e Conte sulle orme di Simoni: stasera l’Inter torna in finale in Europa League
Fino a poco tempo fa il suo nome era Coppa Uefa: per gli appassionati, l’eterna seconda del calcio europeo, vissuta all’ombra della “madre” delle competizioni continentali – la Champions League. Per gli allenatori e giocatori un trofeo a cui ambire per aggiungere il proprio nome all’Olimpo dei grandi. Questa sera allo stadio Rhein Energie Stadion di Colonia, ci sarà l’Inter: da una parte a sfidare quella dose di buona sorte che in una gara secca non può mancare, e dall’altra con tattiche, strategie e abilità nello spettacolo del calcio giocato. La squadra è l’ultima superstite tra le italiane di una stagione europea fuori dal comune. Per i nerazzurri è un ritorno, a dieci anni dal triplete e dalla vittoria della Champions League contro il Bayern Monaco. Ma ancora di più il riaffacciarsi in Europa League 22 anni dopo quella vinta a Parigi contro la Lazio nella prima finale a gara secca della storia della competizione.
Allora su quella panchina sedeva un certo Gigi Simoni, l’allenatore, il buono del calcio italiano, scomparso lo scorso maggio. E se in questa inusuale stagione è difficile trovare corsi e ricorsi storici, per l’Inter sarà l’occasione di provare a riprendersi un trofeo che manca in casa da quando la coppa aveva un altro nome, per l’appunto. In quell’11 c’era un certo “Fenomeno”, uno che di nome faceva Ronaldo e il cui record di reti stagionali potrebbe essere battuto proprio stasera da Lukaku. L’attaccante belga con all’attivo 33 gol è a un passo da quel 34 che appartiene al centravanti brasiliano nel suo primo anno all’Inter. E caso vuole che fu proprio nella finale di Coppa Uefa di quel 1998 che Ronaldo segnò il suo 34esimo gol.
Gli avversari
Ma sulla strada dei record c’è una squadra che di certo non si può dire che in Europa League non sia di casa: il Siviglia. Con cinque trofei gli spagnoli sono i più vittoriosi della competizione. E a Colonia non vorranno certo abdicare all’Inter e soprattutto al suo allenatore, Antonio Conte, alla ricerca del suo primo trofeo internazionale. Un trofeo sfuggito nel 2014 quando sedeva sulla panchina della Juventus e fu eliminato in semifinale dal Benfica. Dopo il secondo posto in campionato questa è l’occasione per Antonio Conte – mentre corrono le voci su una sua permanenza o meno sulla panchina nerazzurra – per far crescere i suoi e lanciare l’Inter forse verso un nuovo capitolo – forse vincente – della sua storia.
Foto copertina: EPA/Martin Meissner
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