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Taglio dei parlamentari, Di Maio al Meeting di Rimini fa campagna per il “Sì”: «Un’opportunità di cambiamento»

21 Agosto 2020 - 20:00 Valerio Berra
Il ministro degli Esteri aveva parlato del referendum anche ieri, sulla sua pagina Facebook: «Vi diranno il peggio del peggio su questa riforma e sapete perché? Perché porta il nome del M5s»

Il 20 e 21 settembre si voterà per il taglio dei parlamentari, una riforma costituzionale che prevede di ridurre di circa un terzo il numero dei seggi eleggibili alla Camera dei deputati e al Senato. Da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato. Questa riforma è da sempre una delle bandiere del Movimento 5 Stelle, come ha sottolineato l’ex capo politico Luigi Di Maio durante il suo intervento al Meeting organizzato da Comunione e Liberazione a Rimini. Di Maio ha ricordato anche che la riforma ha incassato l’unanimità al suo ultimo passaggio alla Camera. «Il primo tema fondamentale è che in questo momento si sta discutendo del taglio dei parlamentari. Si arriva al referendum con l’ultimo voto alla Camera che ha visto l’unanimità. Io lo vedo come un’opportunità di cambiamento, non è la fine di un percorso, ma l’inizio. Non dobbiamo fossilizzarci sul taglio, non dobbiamo guardare alla quantità ma alla qualità».

Di Maio aveva difeso il referendum anche nella serata di ieri, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Qui entrava più nel merito della riforma, rispondendo alle critiche che evidenziano come il taglio dei parlamentari peserebbe molto polco sul budget totale della spesa pubblica: «Vi diranno il peggio del peggio su questa riforma e sapete perché? Perché porta il nome del M5S. Tra l’altro, sapete quanto costano alle casse dello Stato questi 345 stipendi in più? Circa 300mila euro al giorno, praticamente quanto guadagna un comune mortale in più di 10 anni di lavoro».

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