Bielorussia: decine di migliaia di persone di nuovo in piazza contro Lukashenko e la sua rielezione
Un mare di persone si è riversato, di nuovo, nelle strade della capitale bielorussa Minsk e in tutto il resto del Paese, per chiedere le dimissioni del presidente Alexander Lukashenko a due settimane dal contestato risultato delle elezioni che gli è valso il suo sesto mandato presidenziale. Da 26 anni il potere, il leader bielorusso avrebbe vinto, secondo i risultati diffusi dal governo ma non suffragati da alcuna conferma indipendente e messi in dubbio dall’opposizione (e non solo), nella sfida contro la candidata dell’opposizione Svetlana Tkhanovskaya, che si trova ora in Lituania.
August 23, 2020
Neanche l’Unione europea ha riconosciuto il risultato delle urne. E oggi, per la seconda domenica consecutiva, i cittadini si sono radunati a decine di migliaia – 100mila secondo i canali dell’opposizione – per chiedere che Lukashenko lasci la poltrona. Il presidente dal canto suo è apparso in mimetica a Grodno, vicino al confine polacco, dove l’esercito è stato messo in stato di allerta, chiamando i suoi alla «difesa della nazione».
E denunciando, come aveva già fatto domenica scorsa, l’azione di forze e ingerenze «straniere» nel suo Paese e pressioni da parte delle forze Nato, obbligando l’Alleanza atlantica, come già la settimana scorsa, a smentire di aver concentrato truppe al confine bielorusso.
August 23, 2020
Dopo le brutali repressioni dei primi giorni di protesta, con torture e detenzioni arbitrarie e almeno 7mila arresti, ieri è stato ritrovato appeso a un albero il corpo del 28enne Nikita Kryutsou, scomparso lo scorso 12 agosto. Kryutsou aveva mostrato una bandiera rossa e bianca – simbolo dell’indipendenza bielorussa – davanti alle forze di polizia.
In copertina EPA/TATYANA ZENKOVICH | Una protesta contro i risultati delle presidenziali a Minsk, Bielorussia, 23 agosto 2020.
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