Guerra (Oms): «Mascherine a scuola sono necessarie. Più asintomatici? Perché non è detto che sia un bene»
L’aumento dei casi di Coronavirus nel nostro Paese porta con sé due dati: l’abbassamento dell’età media dei contagiati e il fatto che, la maggior parte, siano asintomatici. Questo, secondo il direttore generale aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra, non è qualcosa di propriamente rassicurante: «Non siamo sicuri che anche una sintomatologia molto leggera, oggi, non si possa tradurre in danni alla salute visibili a medio e lungo termine» ha spiegato in una intervista al Corriere della Sera.
«Meglio non prenderlo, il virus, perché cominciano a esserci evidenze solide di problemi anche in pazienti con pochissima sintomatologia. Un raffreddore, sintomi banali che passano inosservati. Senza voler essere allarmisti c’è evidenza che dopo ci possono essere conseguenze gravi. È vero, pochi ragazzi finiscono in terapia intensiva ma non devono sentirsi invincibili. Il virus può far male in fasi successive».
I rischi sugli asintomatici
Altro ruolo negativo che possono avere gli asintomatici, ça va sans dire, è che «portano in giro l’infezione inconsapevolmente», ha osservato Guerra. E sulla riapertura delle scuole, tema al centro del dibattito pubblico nelle ultime settimane, Guerra ha osservato come «con le scuole ci sarà un nuovo incremento di casi, inevitabile, impossibile impedire contatto fisico tra studenti».
«Restano una serie di incognite a livello internazionale insolute – ha proseguito -. Quanto sono contagiosi i giovani? Non lo sappiamo. Fino a 10-11 anni sembra abbiano una minore capacità di trasmissione. Sopra i 12 sembra che abbiano una contagiosità analoga a quella degli adulti. Ecco perché c’è assoluta necessità di usare le mascherine alle medie e nei licei, sono dispositivi irrinunciabili».
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