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L’infettivologo Mastroianni: «Cruciali gli ultimi giorni di agosto. Stiamo in allérta: arrivare da 1.000 a 4 mila casi non ci vuole nulla»

Sarà l'ultima settimana di agosto a dire con più chiarezza come andrà l'epidemia in autunno. Secondo il direttore dei Malattie infettive dell'Umberto I di Roma mai come ora è importante sottoporsi al tampone se si è stati in vacanza in luogo potenzialmente a rischio

L’andamento dei contagi di Coronavirus degli ultimi giorni secondo i dati della Protezione civile impongono di «stare in allérta», secondo il direttore delle Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma, Claudio Mastroianni.

A dare dettagli importanti su quale direzione prenderà la curva epidemiologica sarà questa settimana, dice a Il Fatto quotidiano, che definisce i prossimi sette giorni cruciali: «Quello che ci ha riportato a quota mille casi è stato un aumento progressivo ma lento. Se la crescita continua non ci vuole nulla ad arrivare a quota due, tremila o quattromila, poiché come ci ha insegnato la Fase 1, i contagi sono soggetti a un forte effetto moltiplicatore». Una minaccia che già nei giorni scorsi aveva anticipato Andrea Crisanti.

Oggi più che in passato è indispensabile un’assunzione di responsabilità, soprattutto da parte dei più giovani, dice Mastroianni. E in particolare chi rientra dalle vacanze, soprattutto da luoghi in cui si sono verificati diversi contagi.

Fare un tampone volontariamente è importante, anche perché avverte Mastroianni: «le persone che si sono infettate di recente hanno tutte una carica virale altissima e vanno intercettate e isolate il prima possibile». Un fenomeno raccontato da Massimo Galli e Vittorio Sambri a proposito dei superdiffusori, soggetti positivi, spesso asintomatici, che rischiano di andare in giro portando con sé una potente capacità di contagio.

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