Puglia, bonus matrimoni e Puglia Muslim Friendly. Emiliano si inimica contemporaneamente comunità lgbt+ e destra
Nuove scintille nella turbolenta campagna elettorale pugliese a meno di un mese dalle elezioni. Due provvedimenti della Regione guidata dal presidente Michele Emiliano sono finiti nel mirino di associazioni e opposizioni, scatenando nei giorni scorsi un vero e proprio putiferio.
Bonus matrimoni
Il primo intento, molto nobile nelle intenzioni, riguarda un sostegno per ogni coppia convolata a nozze dal primo luglio al 31 dicembre: 1.500 euro. Stanziamento complessivo 30mila euro. E già qui scattano le perplessità, con la sfidante pentastellata Antonella Laricchia all’attacco: «Il settore del wedding ha bisogno di interventi strutturali seri, non dell’ennesimo provvedimento spot di Emiliano». Ma come se non bastasse è arrivata, a stretto giro, la tegola più grossa: il provvedimento escludeva, in un primo momento, le coppie gay.
Immediata la reazione delle associazioni Lgbt: «Nel bando della Regione Puglia relativo al Bonus Matrimoni e relative integrazioni pubblicate oggi (Puglia Wedding Travel Industry), risultano escluse dal bonus le coppie lesbiche e gay che si vogliono unire civilmente in Puglia. Restiamo sconcertati che un’altra amministrazione che si definisce progressista abbia prodotto un atto discriminatorio verso la nostra comunità», ha attaccato su Facebook Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center.
Ma dalla Regione è arrivato presto il chiarimento: il bonus matrimoni sarà valido anche per le coppie Lgbt che decidono di unirsi civilmente. Una nota integrativa al testo fugherà ogni dubbio. Capitolo chiuso, ma se ne apre un altro.
Puglia Muslim Friendly
È durata solo poche ore la pubblicazione del bando “Puglia muslim friendly”, iniziativa che stanziava 90 mila euro per «campagne di promozione rivolte al target dei turisti musulmani». L’obiettivo era di promuovere «un’offerta turistica adatta alle particolari esigenze dei turisti che conducono uno stile di vita halal, che da recenti ricerche di settore risultano in costante crescita». Apriti cielo. Immediata la reazione della destra, con il bando ritirato ufficialmente per la necessità di «sottoporlo a valutazione della Giunta regionale». All’attacco Giorgia Meloni e Matteo Salvini: «Tra le prescrizioni – la critica mossa da Meloni – piscine separate tra uomini e donne, babysitter e personale vestito in modo consono (niente minigonna, meglio il burqa), e una serie di altre regole imbarazzanti. Insomma, ora paghiamo pure con risorse pubbliche per farci islamizzare».
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