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Coronavirus, negli Usa verso un’inchiesta sulla strage di anziani nelle case di riposo: rischiano quattro governatori. In Corea del Sud nuovo balzo dei contagi da marzo

27 Agosto 2020 - 07:08 Redazione
Sono oltre 24 milioni i contagi di Coronavirus nel mondo, mentre i decessi sono saliti a 825 mila, secondo i dati della Johns Hopkins University. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito con 5,8 milioni di casi e quasi 180 mila morti, seguiti dal Brasile con 3,7 contagi e 117 mila vittime

    Usa

    EPA/SHAWN THEW | Un operatore sanitario accoglie i pazienti al Velocity Urgent Care clinic di Woodbridge, in Virginia, per i test sul Coronavirus

    Sono almeno quattro i governatori che rischiano di essere indagati dal Dipartimento di Giustizia Usa per la gestione dell’emergenza sanitaria del Coronavirus sulle case di cura per gli anziani. Nel mirino dell’inchiesta, riporta il New York Times, ci sono i governatori di New York, New Jersey, Michigan e Pennsylvania, tutti democratici, sospettati di aver concesso l’ingresso alle strutture senza aver prima effettuato test adeguati. Come già avvenuto in Italia, con l’indagine della procura di Milano sulle ordinanze della Regione Lombardia relative alle Rsa, la divisione per i diritti civili del Dipartimento di Giustizia americano punta a chiarire «se gli ordini statali che richiedono l’ammissione dei pazienti Covid-19 alle case di cura siano responsabili della morte dei residenti delle case di cura».

    Su quasi 180 mila vittime finora registrate negli Stati Uniti, secondo il New York Times circa il 40% hanno colpito le case di cura per anziani e altre strutture di assistenza a lungo termine. Nel caso di un’indagine federale, che potrebbe partire solo dopo che i governatori avranno risposto alle richieste di chiarimento del governo, sarebbero comunque coinvolte le strutture pubbliche, che rappresentano circa il 3% del totale. Il governatore di New York, Andrew Cuomo, assieme a quello del Michigan, Gretchen Whitmer, ha accusato il Dipartimento di Giustizia di portare avanti un’indagine a sfondo politico, nel bel mezzo della convention repubblicana. Secondo Cuomo, a diffondere i contagi nelle case di cura non sono state le decisioni prese dagli Stati, ma gli operatori sanitari risultati in gran numero infetti.

    Corea del Sud

    Ed JONES / AFP | Operatori sanitari effettuano test sul Coronavirus in un centro temporaneo di Seul

    Nuovo balzo dei contagi in Corea del Sud, dove sono stati registrati 441 contagi nelle ultime 24 ore, il massimo dall’ultimo dato più alto dello scorso marzo. Secondo i dati dei Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdcp), dei nuovi casi rilevati 434 sono relativi a contagi interni al Paese. L’ultimo bilancio in Corea porta quindi i contagi a quota 18.706, mentre le vittime sono ferme a 313. L’ultimo picco coreano era stato registrato il 7 marzo, ricorda l’agenzia Yonhap citata dal Guardian, quando i casi giornalieri sono stati 483, dopo i focolai esplosi a Daegu e nella vicina provincia settentrionale di Gyeongsang. In quell’occasione, come si è ripetuto oggi in Corea, i contagi avevano coinvolto i seguaci di una setta religiosa, coinvolgendo i membri della chiesa di Shincheonji.

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