Cappotti termici, fotovoltaico e digitale: verso un’energia più sostenibile
L’ambiente e l’uomo sono parte di un sistema unico e complesso. Da quando lo sviluppo tecnologico, oltre che demografico, ha portato le persone a diffondersi e utilizzare le risorse della Terra, la società ha iniziato a pendere troppo verso il progresso e troppo poco verso la salvaguardia dell’equilibrio dell’ecosistema. Nel 2018 è stato toccato un picco di CO2 nell’atmosfera, mai così alta negli ultimi 800.000 anni. Gli esseri umani, nel mese di aprile, hanno respirato un’aria satura di anidride carbonica: 410 parti per milione (ppm). Le responsabilità non sono solo di un unico settore, che sia quello energetico o dell’automotive.
Anche le attività dei singoli individui, le più disparate, lasciano un’impronta nell’atmosfera: avere un account su Facebook attivo, ad esempio, comporta l’emissione di 269 grammi di CO2 all’anno, principalmente per il funzionamento dei data center. Per i meno tecnologici, ogni volta che si acquista un giornale in edicola l’impatto in termini di anidride carbonica liberata è di 1,8 kg. Sono solo esempi, ma la prospettiva è che, entro mezzo secolo, nell’atmosfera ci raggiungano oltre 500 ppm di CO2.
Al progresso, tuttavia, non si può rinunciare. Allora diventa indispensabile adoperare lo sviluppo tecnologico raggiunto per immaginare un futuro che si muova seguendo la bussola della sostenibilità. È la stessa direzione della filosofia di decarbonizzazione di Eni che, con il suo Piano Strategico di Lungo Termine al 2050, ha individuato la strada per far combaciare sostenibilità economico-finanziaria, ambientale e sociale. Eni for 2019, il report di sostenibilità di Eni, spiega come la transizione energetica verso un futuro a basse emissioni sia possibile anche per un player globale delle dimensioni della storica azienda italiana.
Secondo il piano a lungo termine, Eni punta ad azzerare, entro il 2040, le emissioni nette GHG scope 1 + scope 2 di tutte le attività del gruppo e a ottenere, entro il 2050, una riduzione dell’80% delle emissioni nette GHG sull’intero ciclo di vita dei prodotti energetici venduti. Un risultato che andrebbe ben oltre la soglia del 70% indicata dall’Agenzia internazionale dell’energia in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. La strategia della società dell’energia punta a costruire un modello di sviluppo sostenibile, ma non può prescindere dal contributo dei singoli cittadini. Ed è in questa traiettoria che si definisce la mission di Eni gas e luce: responsabilizzare i consumatori ad un uso ottimizzato delle risorse per evitare gli sprechi. Un modello che giova ai clienti, in termini di risparmio, e all’ambiente. Contribuire a recuperare quell’equilibrio tra uomo e pianeta è alla portata di tutti grazie alle iniziative di Eni gas e luce come il servizio CappottoMio, l’acquisizione di Evolvere e la partnership Ovo di Eni gas e luce. Insomma, fare un miglior uso dell’energia per usarne meno.
CappottoMio
Occorre partire da un dato: in Italia esistono 1,2 milioni di condomini. Di questi, più del 70% è più vecchio di 50 anni, ovvero costruito quando non esisteva ancora una legge sull’efficienza energetica. CappottoMio risponde a questa esigenza di rinnovamento delle case italiane. Si tratta di un pacchetto completo che non si limita all’isolamento termico degli edifici per ridurne le dispersioni termiche, ma che prevede l’adeguamento energetico degli impianti e delle centrali termiche e consolidamento antisismico. Inoltre, può comprendere anche la sostituzione degli infissi e dei serramenti e il rifacimento e la coibentazione della falda o del solaio della casa.
Tradotto in cifre? Oltre ad accrescere il valore patrimoniale dell’immobile, CappottoMio permette ad ogni condomino di risparmiare tra il 30 e il 50% di energia. È un servizio che, tra le altre cose, si inerisce nell’indirizzo politico di rivoluzione sostenibile del sistema Paese: rientra infatti nei canoni dell’ecobonus e di tutti i vantaggi fiscali previsti dalle leggi.
Evolvere
Eni gas e luce ha incluso nel suo ventaglio di soluzioni per i cittadini che vogliono partecipare al contrasto ai cambiamenti climatici anche un servizio per l’installazione di pannelli fotovoltaici. Operazione che è stata possibile grazie all’acquisizione del 70% di Evolvere, società leader in Italia nel mercato della generazione distribuita.
Eni gas e luce, attraverso Evolvere, ha avviato un servizio di installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, per clienti residenziali e business, che raggiungono una potenza fino a 20 KW. Il plus di questo servizio è la possibilità, per chi sceglie di “autoprodursi” la propria energia con il sole, di monitorare i consumi attraverso una piattaforma tecnologica proprietaria e di gestire da remoto la propria abitazione.
Ovo
Per un futuro a minor impatto di carbonio, Eni gas e luce ha scelto di collaborare con Ovo Energy, società energetica britannica, per il lancio in Francia della piattaforma tecnologia Kaluza, già utilizzata da Ovo nel Regno Unito, che trasforma l’utilizzo dell’energia in un’esperienza digitale. Si tratta della prima partnership internazionale per la società inglese, il cui intento è accompagnare i clienti a fare un uso più consapevole dell’energia, riducendo la propria impronta carbonica. Attraverso Kaluza, gli utenti possono conoscere in tempo reale i dati di utilizzo energetico e ricevono soluzioni per ottimizzare l’uso dell’energia autoprodotta dal consumatore.
Questo risultato è possibile grazie alla riduzione del costo dei veicoli elettrici, dei sistemi di accumulo di energia, dell’energia eolica e solare, insieme all’aumento dell’elettrificazione. Kaluza è inoltre in grado di gestire in modo intelligente tutti i dispositivi connessi al sistema, rendendo efficiente l’utilizzo dell’energia rinnovabile accumulata per supportare le reti energetiche a livello globale e ridurre i costi e le emissioni di carbonio per i clienti.
Foto in anteprima: un pannello dell’impianto pilota di Gela nell’ambito del progetto Eni di Energia Solare a Concentrazione