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Isola d’Elba, commerciante si rifiuta di indossare la mascherina: denunciato. «Io, portato via con la forza» – Il video

27 Agosto 2020 - 20:18 Giada Giorgi
Secondo il commissariato l'uomo avrebbe reagito «urlando, agitandosi e citando varie teorie complottistiche sull'emergenza Covid»

All’Isola d’Elba un commerciante di 43 anni è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e multato. La sanzione arriva dopo che Mauro Morosi, questo il nome dell’uomo, si è rifiutato di indossare la mascherina contro il Coronavirus.

«Pubblico questo post per spiegare quello che è successo ieri sera davanti al mio negozio, davanti a decine di testimoni», scrive Morosi su Facebook, descrivendo l’accaduto e documentando il tutto con un video in cui, circondato dalle forze dell’ordine, invita i presenti «a ribellarsi».

«Come tutte le sere ero a fare il mio lavoro all’esterno del mio negozio sul lungomare di Marina di Campo», racconta il commerciante, che la sera del fatto era davanti alla sua attività con tutta la famiglia e alcuni amici.

«Vedo sfilare circa 6-7 pattuglie tra polizia, carabinieri e guardia di finanza», continua l’uomo. E racconta che poco dopo le forze dell’ordine si sono avvicinate alla sua famiglia, esortata a indossare le mascherine di protezione.

«Tra mugugni di disapprovazione», scrive Morosi, «tutti la indossano ma al questore in giro con i suoi uomini non basta e chiede i documenti a mio padre e mia moglie». Anche Morosi, avvicinatosi per capire cosa stesse accadendo, viene invitato ad indossare la mascherina.

«Io dico no, gli spiego educatamente che siamo all’esterno e intorno a me non c’è nessuno», continua il commerciante, «quindi non sono obbligato ad indossarla. Ma il questore non la prende bene». Morosi racconta di essere stato «avvicinato in modo provocatorio» dopo l’invito a mostrare i documenti di riconoscimento.

«Continuava ad avvicinarsi a me per non avere la distanza di sicurezza e nel mentre mi accusava di allontanarmi dal luogo del fermo», dice il 43enne, riferendosi al questore. «Accerchiato, bloccato alla gola» e «portato via con la forza», aggiunge nel racconto.

«Quello che ho subito dalle forze dell’ordine è un vero e proprio abuso», commenta Morosi, prendendo però distanza «da tutti i commenti razzisti o contro le forze dell’ordine (che ho sempre rispettato)». L’uomo si dichiara in completo disaccordo «con la narrazione politica, mediatica e sanitaria del Covid», motivo per cui ha deciso «di non mettere la mascherina».

La versione del commissariato

La nota del dirigente del commissariato di Pubblica Sicurezza di Portoferraio, Pietro Scroccarello, spiega prima di tutto come nell’ultimo periodo siano stati rafforzati i controlli sulle strade, in funzione del rispetto del protocollo anti contagio. E poi dà una versione dei fatti diversa da quella raccontata dal 43enne.

È proprio nell’ambito di un controllo sul Lungomare Mibelli che comincia la tensione con la famiglia Morosi. «Devi smetterla», avrebbe sbottato il papà del commerciante alla richiesta di un poliziotto in borghese di indossare la mascherina. L’ispettore non reagisce ma è a questo punto che entra in scena Morosi, anche lui senza mascherina: «Urlando, agitandosi e dichiarando che gli operatori stavano disonorando la propria divisa e citando varie teorie complottistiche sull’emergenza Covid».

La nota del commissariato continua poi raccontando che Morosi mentre veniva allontanato dalla zona del controllo esortava «la folla presente a reagire, urlando offese al personale operante ed incitando a più riprese la folla ad una protesta e reazione contro gli operatori delle forze dell’ordine». I documenti però, conferma la nota, Morosi li aveva forniti.

Anche i genitori dell’uomo avrebbero tentato di fermare il controllo mentre Morosi avrebbe urlato «mi portano via per la mascherina, dovete reagire voi». Secondo il commissario, il commerciante avrebbe proseguito con complotti pro-Covid, abuso di potere, esercizio arbitrario della forza anche «durante tutte le successive fasi relative alla redazione della contestazione amministrativa». 

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