Le paure dei prof fragili con malattie gravi, rischio cattedre vuote a settembre: i dubbi dei 400 mila over 55 nella scuola
La nuova grana che rischia di scoppiare a sempre meno giorni dall’inizio dell’anno scolastico è la possibile valanga di certificati medici da parte di migliaia di docenti e personale Ata. Il rischio riguarda innanzitutto i “lavoratori fragili” che soffrono di patologie specifiche, ma anche gli over 55, che possono rientrare in una macro-categoria a rischio in caso di contagio da Coronavirus. Secondo il Messaggero, si tratta di circa 400 mila persone, considerando che gli over 55 rappresentano il 40% dei dipendenti della scuola. Una quota imponente che potrebbe richiedere una raffica di nomine per supplenti, complicate da applicare considerando i tempi strettissimi e i timori diffusi tra gli stessi docenti chiamati a coprire le eventuali cattedre scoperte.
Chi sono i lavoratori fragili
Sono considerati lavoratori fragili quelli con patologie gravi, come un tumore o una serie di malattie croniche. Per loro, ricorda Repubblica, nei mesi scorsi era stata già predisposta una norma che permetteva l’esenzione da lavoro dopo la presentazione di un certificato medico prodotto dal medico curante e da quello dell’Inail, che esprime il giudizio sull’idoneità al lavoro. Le richieste per i certificati devono essere rivolte ai dirigenti scolastici e quest’anno potranno essere presentate non prima del 1 settembre. Solo dopo quella data sarà possibile capire quanti saranno i posti rimasti scoperti tra cattedre e segreterie.
Uno scenario che la ministra Lucia Azzolina considera remoto, proprio in virtù della norma che regola i lavoratori fragili che indica già un percorso da seguire, ma «se ci fossero lavoratori a rischio – ha aggiunto – il nostro compito come per tutta la Pubblica amministrazione è garantirli il più possibile». A preoccupare la ministra sono anche le possibili reazioni dei genitori in caso di assenze giustificate da parte dei docenti a rischio. La ministra ha ribadito che «non c’è alcuna criticità», al momento. «C’è un tentativo di screditare gli insegnanti», ha aggiunto.
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