Ritorno a scuola? Meglio di no. La maggior parte degli studenti è a favore della didattica mista – Il sondaggio
Si avvicina il momento del ritorno a scuola in presenza. Un ritorno ai tempi del Coronavirus che ancora non convince tutti. Il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca mette in dubbio che potrebbe accadere davvero e l’associazione del trasporto pubblico locale Astra lancia l’allarme sulle difficoltà e i disagi causati della riduzione nell’offerta di trasporto. Un’altra incognita riguarda poi il comportamento che gli studenti adotteranno in classe rispetto alle norme anti-contagio del ministero. Una domanda a cui ha cercato di rispondere Skuola.net con un sondaggio fatto su un campione di circa 5mila studenti.
Le mascherine
In media 2 su 3 studenti si dicono disposti ad accettare la mascherina per tutta la giornata e la separazione dettata dai banchi monoposto, mentre soltanto 1 studente su 2 sarebbe vorrebbe indossarla durante la ricreazione. Circa un terzo degli studenti interpellati infatti sostengono quindi di non essere disposti a sopportarla per tutto il tempo. Una percentuale simile (27%) vede di cattivo occhio anche la separazione delle classi in gruppo più piccoli così da permettere la ripresa delle lezioni mantenendo il distanziamento fisico.
La misurazione della temperatura
Circa un quinto degli studenti racconta che non abbracciare i propri compagni sarebbe una vera e propria tragedia. Ma la maggioranza (relativa) è chiaramente disposta a sopportare le misure restrittive per evitare di trasformare la propria scuola in un focolaio. Lo stesso vale per i banchi singoli: il 41% infatti si dice a favore dell’eliminazione del banco doppio. C’è però scetticismo riguardo all’autodisciplina dei propri compagni: circa 8 su 10 infatti sostengono che qualcuno non rispetterà le norme e non si misurerà la temperatura prima di andare a scuola.
Didattica a distanza e didattica mista
Tra la maggior parte degli studenti intervistati si muove anche una certa preoccupazione vista la mancanza di certezze sul ritorno a scuola. Circa la metà si dice moderatamente preoccupato e c’è anche chi – un terzo – preferirebbe continuare con la didattica a distanza, nonostante le tante difficoltà che comporta. Un altro terzo invece crede che la strada da seguire sia quella della didattica mista. C’è anche chi propone un periodo di prova: una o due settimane per «valutare l’organizzazione degli spazi, degli studenti» per poi decidere se riaprire o meno.
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