Il viceministro Sileri: «Piano Crisanti sul tavolo del Cts: d’accordo sui tamponi a tappeto. Immuni? Flop tra i giovani: sia obbligatorio a scuola»
Un piano da 250-300 mila test al giorno, con venti laboratori, uno per Regione, più 20 unità mobili per raggiungere i focolai che spuntano sui vari territori. Il tutto a un costo di 40 milioni. Il piano nazionale elaborato dal microbiologo Andrea Crisanti è in mano al Comitato tecnico scientifico, che lo valuterà questa settimana: «È una proposta che ci ha inviato di sua iniziativa – dice in un’intervista a La Stampa il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri -, ma sono d’accordo sulla necessità di aumentare i tamponi, anche oltre i 300mila al giorno nel periodo dell’influenza stagionale».
Tavolo di coordinamento nazionale
Nel piano, ha spiegato Sileri, «si propone poi di creare un tavolo di coordinamento nazionale gestito da Roma. Quello attivo in questo momento ha subito un frazionamento regionale che non lo ha reso sempre efficace». Per quanto riguarda i tamponi «stiamo lavorando a un buon ritmo, ma servirà un aumento – ha detto il viceministro -. L’importante è non farli a caso, seguire un criterio mirato di screening e tenere sotto controllo i nuovi focolai».
Adesso «ci sono test che abbiamo capito essere migliori di altri. Non possiamo fare prelievi di sangue a tutti, ma i test salivari possono essere fondamentali in luoghi come aeroporti e stazioni ferroviarie, perché danno una risposta molto affidabile in pochi minuti. Il Cts sta lavorando a delle linee guida per indirizzare le Regioni e spero lo faccia anche in base alle categorie di lavoratori».
Test per insegnanti e studenti
In vista della riapertura delle scuole, uno dei temi attorno ai quali si sono concentrate più polemiche è quello relativo ai test sierologici su base volontaria per gli insegnanti. Su questo fronte Sileri ha auspicato «che i docenti dimostrino rispetto per la comunità in cui lavorano». «Sono sicuro lo faranno» ha aggiunto. Anche i test a campione sugli studenti «sono utili come mezzo veloce di screening. Poi se si è positivi, si fa il tampone».
Sulla curva epidemica e le eventuali conseguenti misure restrittive Sileri ha detto che i contagi «saliranno sicuramente, ma se i focolai resteranno sotto controllo» non ci sarà bisogno di ulteriori misure restrittive. Semmai, ha aggiunto, «rivedrei l’obbligatorietà della mascherina, che va messa sempre in caso di assembramenti».
«Inserire Immuni nei protocolli operativi»
In ultimo un commento sull’app Immuni: «Rimane una risorsa importante e va scaricata», ha esortato il ministro, riconoscendo che «purtroppo è stata un flop tra i giovani, che hanno più dimestichezza con le app». «Avrebbe potuto aiutare a contenere l’ondata di contagi di quest’estate, ma c’è stato molto pregiudizio – ha detto Sileri -. Ora sarebbe utile inserirla nei protocolli operativi, come quello per il rientro a scuola, anche perché altri sistemi, come i fogli di carta dove segnare i propri dati, non sempre funzionano».
Leggi anche:
- Billionaire, il viceministro Sileri: «Nomi falsi all’ingresso? La procura aprirà un’inchiesta»
- Gli esperti del Cts spaccati sulle mascherine: «In classe sempre», «no, solo in corridoio»: oggi il vertice sulla scuola
- Chiude la prima scuola per un positivo: il caso a Verbania a pochi giorni dalla riapertura
- Galli: «Con gli stadi aperti stessi rischi delle discoteche. Positivi a scuola? In classe test rapidi dalla saliva»
- Coronavirus, i problemi dietro l’odissea dei tamponi: tra carenza di personale e un sistema che non funziona
- Crisanti: «Per evitare il disastro servono 300 mila tamponi al giorno. Positivi dalle vacanze? Colpa delle Regioni»