Test rapidi solo sui voli Roma-Milano, la virologa De Vito: «Così i pendolari sceglieranno i treni: servono controlli anche nelle stazioni»
Il monitoraggio dei contagi da Coronavirus nella rete dei trasporti nazionali sul quale vuol puntare il governo e la Regione Lazio rischia di avere una falla, oltre che un’ingiustizia. La linea dell’esecutivo punta a testare ogni ingresso possibile dall’estero, come ha anticipato il ministro Roberto Speranza all’Huffingtonpost, con test «reciproci a partire dagli aeroporti».
E su questa via si inserisce la sperimentazione a Fiumicino, a cominciare dalla tratta Milano-Roma, come riportato dal Messaggero. Un’idea che può rivelarsi un passo falso, come avverte la virologa Danila De Vito, referente pugliese per l’Iss, docente dell’Università di Bari e da poco candidata con il centrodestra alle Regionali in Puglia in una sfida ideale con l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco.
I passeggeri del volo Alitalia Roma-Milano saranno sottoposti al cosiddetto tampone rapido, che in teoria fornisce un risultato abbastanza attendibile in circa 15 minuti. Un modo per setacciare l’eventuale presenza di positivi tra i passeggeri, ma che va a colpire quei lavoratori pendolari che scelgono l’aereo per esigenze di tempo.
Un aspetto sottovalutato dagli ideatori della sperimentazione, secondo la dottoressa De Vito: «Ora i nuovi untori rischiano di diventare i viaggiatori in business class. Per questa tratta l’aereo impiega 30-50 minuti in meno rispetto al treno – dice la virologa – Vuol dire che a volare sono uomini d’affari con i minuti contati e che, sapendo della sperimentazione e di quanti minuti preziosi porterà via alla partenza e all’arrivo, sicuramente non opteranno più per l’aereo».
Il pericolo quindi è che buona parte di quei passeggeri si riversi sui treni dell’Alta velocità che collega la capitale a Milano, dove i controlli all’arrivo non prevedono ancora i test. Ed è qui che emerge la falla: «Serve una sperimentazione seria sulla tratta Milano-Roma anche nelle stazioni ferroviarie – dice De Vito – altrimenti si danneggiano i vettori aerei e chi viaggia per lavoro».
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