La deputata anti-mafia Piera Aiello rompe col M5s, le accuse per Bonafede: «Decide tutto lui, non in autonomia»
La deputata Piera Aiello ha annunciato di voler lasciare il M5s «che non mi rappresenta più, continuando la mia attività di parlamentare». In un lungo post su Facebook, la parlamentare siciliana, testimone di giustizia spiega i motivi dietro il suo addio lanciando un’accusa diretta al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, dopo il caso dei detenuti mafiosi scarcerati durante l’emergenza Coronavirus.
«Non nascondo l’amarezza per tutto il lavoro che ho fatto, non solo in questi due anni da deputato – scrive Aiello – ma anche negli anni quel semplice testimone di giustizia, lavoro vanificato da persone che non solo non si sono mai occupate di antimafia con la formazione adeguata». Aiello punta il dito contro Alfonso Bonafede che «decide tutto e sicuramente non in autonomia».
Le accuse di Aiello coinvolgono anche le scelte del Movimento anche a livello locale, dove «si sono commessi errori, avendo selezionato candidati sindaco privi delle competenze necessarie in una realtà così complessa qual è la Sicilia. Non voglio essere considerata complice di quanto accaduto – prosegue Aiello – nonché chiudere gli occhi su quanto sta accadendo».
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