Silvio Berlusconi e gli altri: la lunga lista di politici trovati positivi al Coronavirus
Eventi pubblici. Incontri istituzionali, conferenze, viaggi, foto di rito. L’agenda di un politico è una di quelle più a rischio contagio da Coronavirus. E infatti dall’inizio della pandemia sono tanti i governatori o i leader di Stato che sono stati infettati. Ci sono gli scettici, come Boris Johnson o Jair Bolsonaro, ma anche quelli che hanno dimostrato, almeno in pubblico, di usare tutte le misure necessarie per evitare il contagio.
Silvio Berlusconi e il “focolaio di Villa Certosa”
Silvio Berlusconi è l’ultimo della lista. Fra poche settimane l’ex premier italiano compirà 83 anni ed era riuscito a passare indenne dalla Fase 1 e dalla Fase 2. Non è chiaro quando effettivamente sia stato contagiato ma intanto sono trapelate notizie su altre persone che questa estate sono passate dalla residenza di Villa Certosa, a partire dalla compagna Marta Fascina. Positivi anche i figli Barbara e Luigi. Sempre a Villa Certosa l’ex premier aveva incontrato anche Flavio Briatore, come noto anche lui risultato positivo.
Nicola Zingaretti, positivo dopo quegli aperitivi a Milano
Era un’altra fase della pandemia, certo. Il 27 febbraio Nicola Zingaretti, segretario del Pd, aveva pubblicato una foto in cui prendeva un aperitivo a Milano, la città in cui le scuole erano appena state chiuse per evitare i contagi. Spritz in mano, niente mascherine e niente distanze di sicurezza. Dieci giorno dopo l’annuncio, sempre sui social: «Sono positivo, niente panico».
Governatori e viceministri, da Cirio a Sileri
I leader di Forza Italia e del Pd non sono gli unici politici italiani ad essere stati infettati dal virus in questi mesi. Ci sono anche il presidente del Piemonte Alberto Cirio, risultato positivo l’8 marzo. E poi il viceministro della Salute Pier Paolo Sileri, risultato positivo il 13 marzo, e la viceministra dell’Istruzione Anna Ascani, il 29 marzo. A giugno anche il vice segretario del Pd Andrea Orlando è risultato positivo.
Boris Johnson, dall’immunità di gregge alla positività al virus
«Il 60% dei britannici dovrà contrarre il Coronavirus per sviluppare l’immunità di gregge». Il 13 marzo era questa la posizione di Sir Patrick Vallance, uno dei principali collaboratori di Boris Johnson sulla sanità. Come sappiamo poi, il Regno Unito è stato uno dei Paesi più colpiti dall’epidemia in tutto il mondo. Fra i contagiati anche il premier Johnson, ricoverato per alcuni giorni in terapia intensiva.
Jair Bolsonaro e la foto in cui si prende gioco del Coronavirus
A inizio marzo erano circolate delle voci sulla positività di Bolsonaro al virus. Voci smentite dallo stesso presidente del Brasile con una foto eloquente: lui che congeda il virus facendo il gesto dell’ombrello. In quel periodo Bolsonaro non aveva il virus, il contagio è arrivato però qualche mese dopo. Il 7 luglio ha dichiarato di essere positivo al tampone.
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