Negazionisti in piazza a Roma. Ecco chi ci sarà (davvero). Zingaretti: «Fermate la manifestazione»
Giuseppe Povia, alla manifestazione dei negazionisti, non ci sarà. Lo dice il suo staff a Open a chiare lettere: non sarà in piazza oggi a Roma, non sarà insieme al cosiddetto Popolo delle Mamme, non sarà con i negazionisti del Covid che si sono dati appuntamento nella Capitale al grido di «Salviamo i bambini dalla dittatura sanitaria». Nè in piazza saranno gli annunciati Diego Fusaro, Vittorio Sgarbi, Antonio Pappalardo. «No, non ci sarà, lo ripetiamo per l’ennesima volta. Preferiremmo invece parlare della sua musica, se volete», dicono dallo staff di Povia. Che, d’altro canto, non ne fa mistero, e smentisce la sua partecipazione anche a mezzo social, anche perché i giornali continuano a darlo come partecipante: «Non potrei mai andare in piazza con chi crede che il Covid è stato inventato da Bill Gates e Anthony Fauci per controllarci con 5G, Gps, Big Pharma e qualche alieno (cit. Robert Kennedy)», scrive. «Fa già ridere così. Un conto è contestare, denunciare e DOCUMENTARE cose che esistono come Ue, euro, utero in affitto, immigrazìa, debito pubblico in mano a stranieri», (eccetera) «ma quando sento stupidate che non stanno in cielo e in terra (anche gli alieni ridono), allora devo prendere le distanze».
La manifestazione
Dopo Berlino e Londra, anche Roma avrà la sua manifestazione ‘negazionista’ del Coronavirus: l’appuntamento è alle 16 in piazza Bocca della Verità in centro a Roma. Attese sulle duemila persone, ma guai a scriverlo perché poi sui gruppi si grida al giornalista-terrorista e al complotto perché si danno cifre su qualcosa non ancora accaduto (come se non fosse prassi fare previsioni sui partecipanti a un evento e come se non l’avessero comunicata gli organizzatori in Questura). Si comincia da qui: dall’appello, postato a Ferragosto a firma di Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, per una piazza di libertà per il 5 settembre, «per gridare a pieni polmoni che la vita non è fatta di mascherine, di distanziamento sociale, di vaccini, delle quattro mura di una quarantena o della paura dell’altro».
Si danno appuntamento inizialmente alle 10 a piazza del Popolo ma poi (causa divisioni, logistica, problematiche varie) nella più discreta e piccola piazza davanti a Bocca della Verità, già – in passato – teatro di manifestazioni no-vax. Regia di Forza Nuova? Castellino – condannato a luglio scorso a 5 anni e sei mesi insieme a Vincenzo Nardulli per l’aggressione ai colleghi dell’Espresso Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti – grida alla strumentalizzazione. «Qui non ci sono né partiti né politica. Sabato a Roma sarà un raduno di mamme, bimbe e italiani. Qui non c’è violenza!», scrive Castellino.
La mascherina è «un bavaglio, una museruola». Anzi no, ci uccide, perché ci costringe a respirare la nostra stessa anidride carbonica. La pandemia «un castello di bugie». Sono complottisti di QAnon, «Popolo delle Mamme», no-vax, «Gli amici di Hulk», sovranisti, commercianti in crisi a causa dell’emergenza e del lockdown, «Siamo tutti Gianluigi Paragone». Ce l’hanno naturalmente con Bill Gates, con il sempreverde George Soros, con i «fantocci dell’Oms», con l’immancabile Mario Monti. «Siamo in guerra e chi ce la sta dichiarando non sta risparmiando nessuno», si legge su una delle pagine social di organizzazione dell’evento.
«Non ci facciamo distanziare perché magari con le antenne 5g ci vogliono controllare. Non vogliamo vaccinarci perché non vogliamo microchip sottopelle», dice Castellino. Naturalmente non mancano i «migranti infetti», sulle pagine dell’organizzazione, e le navi quarantena sono parte del «complotto per diffondere il virus» (ma esiste o non esiste, questo virus? Ah, saperlo). Un crogiolo di cospirazionismo e negazionismo che fa sollevare la politica, tanto da portare il leader dem Nicola Zingaretti a un accorato appello via social: «Fermatevi! La manifestazione è un errore. Siete ancora in tempo per annullarla. Rispettate vittime, famiglie, operatori della sanità, i sacrifici degli italiani. Il Covid non si nega, si combatte. Chiedo a tutta la politica di prendere le distanze da questa follia!»
Chi non sarà in piazza
In calce all’appello di Castellino, un elenco di nomi eccellenti: sono forse, a ben guardare, i personaggi noti cui l’appello viene lanciato? Ne sembrano piuttosto i firmatari dello stesso. È così che il nome di Povia finisce tra i presunti partecipanti all’appuntamento di oggi insieme a tanti altri, con un’operazione di detto e non detto che in qualche modo raggiunge il suo scopo. Alla partecipazione – che, ribadiamo, non avverrà – del cantante in molti credono a causa di alcune sue posizioni passate controverse. E lui si ritrova a smentire pubblicamente. Altri nomi sciorinati sono così improbabili che anche i diretti interessati sono invogliati a smentire. Rischiando però così di aiutare a far arrivare (e chissà se questo è tra i desideri di chi ha messo in atto la mossa) la notizia dell’appuntamento anche laddove forze altrimenti più esigue mai sarebbero arrivate.
Ed ecco che persone come Ilaria Cucchi – quanto di più lontano da no-vax, complottisti e negazionisti e il cui nome pure viene tirato in mezzo come appartenente alla categoria “Diritti civili”, forse sperando in una smentita con citazione sulla sua pagina da mezzo milione di fan su Facebook? – smentiscono sì, tirate in mezzo a loro insaputa, ma con eleganza e senza citare. Chi vuol capire, chi deve capire, capisce.
A scaricare la manifestazione di Roma anche i gilet arancioni, pure annunciati insieme al generale Antonio Pappalardo. «Non andremo perché non c’è chiarezza, dice in un video in questi giorni l’ex generale dei carabinieri che guida il gruppo. «Presidente Berlusconi non ti preoccupare, è una normale influenza», chiosa Pappalardo rivolgendosi al leader di Forza Italia positivo al Coronavirus e ora ricoverato in ospedale per un accenno di polmonite. «Ti metti a letto, 4 o 5 supposte e sei a posto, Berlusconi. Stai tranquillo. Anche perché hai buoni medici». Sulla manifestazione, Pappalardo prosegue: «Agli organizzatori, se ci sono, chiedo: che cosa volete fare una volta che avete portato le mamme lì?». Nei giorni scorsi aveva chiaramente puntato il dito contro Forza Nuova: «Sono dei mistificatori e sono dei violenti, io appena sento Forza Nuova mi ribolle il sangue!», diceva in un altro video messaggio.
Nè ci sarà Vittorio Sgarbi, critico d’arte ma soprattutto sindaco di Sutri e deputato no-mask. «Scenderei in piazza con 300 mamme ma non con Pappalardo o Forza Nuova», spiega. «Persone come la Meloni ci dovrebbero andare ma solo in veste di madri. Pappalardo mandasse sua moglie o qualche altra mamma, non lui. Le mamme hanno sempre ragione ma non possono essere usate per mandare in piazza Forza Nuova e altri movimenti politici del genere».
Gli ex 5 Stelle
Non mancherà invece all’appuntamento, assicura, Sara Cunial, la deputata No-Vax cacciata dal Movimento 5 Stelle e ora nel gruppo Misto (e nota tra l’altro per essere stata multata in pieno lockdown mentre si recava al mare), tanto convinta che la pandemia sia tutta un complotto da dirlo in aula a Montecitorio. Ce l’hanno con la legge Azzolina e la legge Lorenzin. «Sono dalla parte dei bambini, delle mamme e dei papà e di chi in questi mesi sta lottando per difendere i più piccoli da una drammatica dittatura sanitaria», scrive Cunial su Facebook. «Mascherine, distanziamento, vaccini, ipemedicalizzazione e ipercontrollo sono tutte facce della stessa medaglia: stanno annientando l’anima al nostro futuro e la memoria all’umanità». Atteso anche Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio ed ex esponente dei 5 Stelle: «Dobbiamo fare resistenza attiva e disobbedienza civile tutti insieme, unendo le nostre forze», dice sui social confermando la sua presenza.
L’arcivescovo
All’iniziativa non manca l’appoggio del criminologo Alessandro Meluzzi, ma in piazza non ci sarà il leader di Vox Italia Diego Fusaro. «La mia partecipazione è una fake news», dice, perché sarà a Reggio Calabria e anche perché non ha mai fatto manifestazioni e alle manifestazioni, lui, non partecipa.
August 29, 2020
A far discutere, anche la benedizione che – a dire dei promotori – sarebbe arrivata da parte di Monsignor Carlo Maria Viganò. In una lettera pubblicata su ItaliaMensile.it (l’immagine a corredo non corrisponde al testo riportato, ma il contenuto della lettera viene riportato anche sul sito del giornalista Marco Tosatti), il prelato comunicherebbe di essere a favore del «dissenso dei cittadini e in particolare dei genitori dinanzi alle norme che il governo, abusando del proprio potere, si appresta a emanare in vista del nuovo anno scolastico». Parlando di Commissione Trilaterale e di Bilderberg Club, di teoria del gender e massoneria. L’arcivescovo trumpiano, convinto che negli Stati Uniti sia in corso una lotta tra i “figli della luce” e quelli “delle tenebre” (il movimento Black Lives Matter e le manifestazioni di protesta contro la violenza della polizia), aveva già definito la pandemia come «una punizione di Dio».
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