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Evaso Johnny lo Zingaro, ancora una volta. Il sindacato di polizia: «Si mina la credibilità dello Stato»

06 Settembre 2020 - 21:38 Redazione
Vincenzo Chianese, sindacalista di Es Polizia ha criticato le leggi che regolano i permessi premio: «La normativa che consente di uscire dal carcere anche a persone che palesemente non dovrebbero poter circolare va assolutamente cambiata»

La prima volta nel 1976, dal carcere minorile di Casal del Marmo. Poi ancora dal pentitenziario de L’Aquila, da quello di Pianosa e da quello di Fasano, in provincia di Cuneo. Ora l’ultima evasione del curriculum criminale di Johnny Lo Zingaro, al secolo Giuseppe Mastini, è stata registrata dal carcere di massima sicurezza di Sassari. Classe 1960, Mastini era in permesso premio e avrebbe dovuto tornare nella struttura penitenziaria a mezzogiorno. Non si è più presentato. È stata diffusa una nota a tutte le forze dell’ordine.

Il primo omicidio di Mastini risale agli anni ’70, quando aveva solo 11 anni. Dopo questo episodio ha continuato a essere protagonista di furti, rapine, sequestri e ancora di un altro omicidio, quello della guardia giurata Michelel Giraldi. Fra le inchieste in cui è stato coinvolto anche quella sulla morte dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, avvenuta nel 1975.

POLIZIA DI STATO | La polizia di Stato annuncia di aver catturato Mastini dopo una delle sue evasioni, luglio 2017

Critica la posizione di Vincenzo Chianese, Segretario generale del sindacato Es Polizia: «Questo ergastolano durante un permesso premio nel 2014 si era già reso responsabile di irregolarità e nel 2017 aveva fatto esattamente la stessa cosa. La normativa che consente di di uscire dal carcere anche a persone che palesemente non dovrebbero poter circolare va assolutamente cambiata. La sensazione di impunità che c’è nel nostro Paese mina profondamente la credibilità dello Stato».

Foto di copertina: ANSA/MASSIMO CAPODANNO | Giuseppe Mastini nel febbraio del 1989

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