Lopalco, furia da candidato: «La ripresa del Covid effetto delle bugie in tv dal nord: come chi diceva che il virus era morto pur di riaprire»
La campagna elettorale per le Regionali in Puglia entra nel vivo anche per l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, candidato nelle liste a sostegno di Michele Emiliano per il centrosinistra, con un attacco agli avversari politici, ma anche a qualche collega che dallo scorso maggio parla del Coronavirus come «clinicamente morto», ad esempio Alberto Zangrillo. Lopalco è intervenuto in un comizio a Corato, in provincia di Bari, rivendicando il lavoro fatto negli ultimi mesi a capo della task force per l’emergenza sanitaria, con i «muri di difesa» messi in piedi nella regione a partire dalla ricostruzione di alcuni reparti di terapia intensiva.
Intanto però i casi pugliesi sono tornati a crescere, casi però che «prima non vedevamo – ha spiegato Lopalco – giovani asintomatici o con pochi sintomi, che all’epoca non si cercavano neanche. Una miccia che poi ha provocato l’esplosione della prima ondata e che oggi spegniamo isolando i focolai».
Le «bugie del nord»
Ma l’aumento dei contagi tra agosto e settembre secondo Lopalco non dipende solo dal cambio di strategia nel monitoraggio dei contagi. Per l’epidemiologo c’è anche una responsabilità politica: «Se noi abbiamo questa ripresa del Covid-19 – riporta il Corriere della Sera – è anche per effetto di una propaganda scriteriata di alcune forze politiche del Nord che doveva dire che il virus non esiste e che quindi potevamo tornare a curarci nelle cliniche del Nord perché sono sicure».
L’attacco non ha risparmiato neanche i colleghi che frequentano i programmi tv, pur non citandoli mai: «Una bugia – ha aggiunto Lopalco – che hanno provato a venderci nelle televisioni dicendo che il virus fosse clinicamente morto o si era indebolito: avevano bisogno di far ripartire un mercato che è importantissimo, il mercato della sanità».
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