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Coronavirus, Conte firma il decreto con la proroga delle misure di contenimento fino al 7 ottobre – Il documento

07 Settembre 2020 - 21:55 Redazione
Novità sull'autocertificazione per l'ingresso in Italia di viaggiatori che arrivano da Paesi finora classificati come "off limits". Restano chiusi stadi e discoteche

È arrivata in serata la firma del premier Giuseppe Conte sul nuovo decreto della presidenza del Consiglio relativo alla fase 3 della gestione dell’emergenza Coronavirus, decreto che entra in vigore a partire dalle prossime ore. In sotanza, il documento proroga le misure contenute nel precedente fino al prossimo 7 ottobre in una fase che vede l’Italia alle prese con un trend crescente dei nuovi contagi da circa cinque settimane a questa parte, per via dell’allentamento delle regole e dei viaggi nel corso delle vacanze estive.

Le novità

Qualche novità rispetto al decreto firmato lo scorso 7 agosto c’è e riguarda l’autocertificazione per l’ingresso in Italia di viaggiatori che arrivano da Paesi che fino a questo momento erano stati classificati come “off limits”. Occorrerà certificare che si risiederà a casa di una persona, «anche non convivente, con la quale vi sia una stabile relazione affettiva». L’autocertificazione servirà anche per la comunicazione alla Asl e sarà obbligatoria una quarantena di 14 giorni.

I Paesi per i quali era stato vietato l’ingresso in Italia erano: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia, Colombia. Per tutti gli altri Stati valgono le regole già in vigore. E, in particolare, chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna deve fare obbligatoriamente il tampone. Chi arriva da Romania e Bulgaria dovrà superare il periodo di quarantena.

Discoteche e stadi

Restano, come noto serrati, gli stadi e le discoteche. «Il governo non ha mai riaperto le discoteche – torna a far notare con tono polemico il ministro della Salute Roberto Speranza – lo hanno fatto alcune Regioni che ne avevano la facoltà ma noi siamo intervenuti per richiuderle. E il Dpcm firmato oggi proroga tutte queste misure che erano già in vigore: sono e restano chiusi quindi sia le discoteche che gli stadi».

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