Eros e bellezza? A Verona ne parlano (quasi) solo uomini
Bellezza, Eros, Arte, Tempo e Amore, Musica, Sogni, Desideri, Seduzione e Filosofia. Di tutto questo e molto altro si sta parlando al Festival della Bellezza, tema Eros e Bellezza, in programma al Teatro Romano di Verona dal 28 al 31 agosto, e dall’11 al 19 settembre nell’Arena Agorà. Un appuntamento vivace e necessario, una riscossa per molti della cultura, ancor più se si pensa al lungo lockdown causato dalla pandemia di Coronavirus e al momento storico irripetibile in cui siamo immersi. Peccato che alla (lunga) kermesse in questione a parlare e a esibirsi siano praticamente solo uomini. C’è un’eccezione solitaria, quella dell’attrice Jasmine Trinca intervenuta in apertura, il 28 agosto scorso, e il nome di Gloria Campaner, che invece il prossimo 18 settembre affiancherà Alessandro Baricco nel racconto-concerto Beethoven, l’eccesso e il sublime.
Per il resto uomini, uomini, e ancora uomini. Dei 26 nomi in cartello (con tanto di figura femminile nella grafica), solo i due femminili di cui sopra. Da Alessio Boni a Stefano Bollani, da Massimo Cacciari al suo omonimo Recalcati, passando per Vittorio Sgarbi e Morgan, Mogol ed Edoardo Bennato (era previsto anche il compianto Philippe Daverio), fino alla chiusura, affidata a… due uomini, ovvero Gianni Morandi e Michele Serra, per un appuntamento dal titolo «Devo molto all’amore»: «Tra canzoni e elzeviri, le note squillanti e malinconiche delle stagioni della nostra vita». Nostra di chi?
La rassegna
La rassegna è organizzata dall’associazione culturale Idem in collaborazione con il Comune di Verona guidato da Federico Sboarina, la Regione Veneto, il gruppo editoriale Athesis e Gianmarco Mazzi, amministratore delegato di Arena di Verona srl. Nello statuto di Idem si legge che l’associazione «intende promuovere riflessioni sulle nostre identità in divenire, sulle creazioni culturali e artistiche che delineano gli orizzonti di senso dell’esistenza» e che «propone occasioni di incontro e di confronto, soprattutto tra i giovani, spettacoli e pubblicazioni, con la curiosità e il piacere della ricerca e della bellezza». Dei 17 nomi presenti nella sezione Chi Siamo del sito di Idem – ci sono, tra gli altri, Massimo Cacciari e Angelo Panebianco per il Comitato Rivista – le donne sono tre. «Mai come in questo anno maledetto, si rivela importante affidarsi a uomini e donne di pensiero affinché ci indichino la strada. Questo per me è il senso dell’Arena della Bellezza», dice Gianmarco Mazzi, secondo quanto riporta L’Arena. Uomini e donne?
La lettera di GiULiA
La locandina dell’evento, con la lunga sequenza di nomi, di spessore certo e altrettanto certamente nella quasi totalità maschili, gira su gruppi “sensibili” al tema da qualche giorno. E oggi GiULiA Giornaliste, associazione nata nel 2011, decide di prendere carta e penna e ha scritto all’organizzazione del Festival: «Abbiamo rilevato, con grande stupore, la quasi totale assenza di relatrici nel vostro festival, in tempi in cui tutti i rappresentanti del mondo della cultura (o della scienza o altro) si spendono perché si raggiunga l’equità tra uomini e donne», si legge nella missiva. L’associazione, nata per, da un lato, «modificare lo squilibrio informativo sulle donne anche usando un linguaggio privo di stereotipi e declinato al femminile» (tormento dei nostri tempi) e dall’altro «battersi perché le giornaliste abbiano pari opportunità nei luoghi di lavoro», spiega di aver ricevuto molte segnalazioni da colleghe giornaliste e non solo, anche attraverso la Commissione pari opportunità della Federazione della Stampa, in merito al panel essenzialmente maschile. «Siamo sconcertate e imbarazzate per questa vostra scelta, che denuncia mancanza di sensibilità, di curiosità e di voglia di innovazione. Le donne esperte in tutti i campi del sapere sono moltissime e ormai anche molto note. Parlerete di Eros e bellezza. Di amore. Al maschile? È questo secondo voi il mondo che ci circonda e che ci aspetta?».
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