Coronavirus, la Sardegna si blinda: da lunedì test obbligatori per chi arriva senza certificato di negatività
Chi non ha l’esito di negatività al Coronavirus all’imbarco per la Sardegna, dovrà a sottoporsi a un tampone entro 48 ore dall’entrata nell’isola e rimanere in isolamento domiciliare fiduciario sino al risultato del test. Lo prevede un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, che impone nuove prescrizioni a partire da lunedì 14 settembre per i viaggiatori che intendono raggiungere l’isola.
Se non si accetta, «si resta in isolamento finché non si riparte – chiarisce l’assessore alla Sanità Mario Nieddu – si è infatti obbligati a ottemperare un’ordinanza, la si può anche impugnare davanti alla Corte Costituzionale se si ritiene che stia violando i propri diritti, ma intanto la si deve ottemperare».
Il provvedimento nasce dalla necessità di contenere i contagi da Covid-19 e riguarda principalmente i turisti, anche se ormai si è alla fine della stagione estiva. Alcune categorie sono sollevate dall’obbligo: chi esercita attività funzionali ad organi costituzionali, equipaggio di mezzi di trasporto, personale viaggiante su treni e aerei, chi si sposta per motivi di lavoro e salute.
Non dovrà presentare la certificazione nemmeno chi viaggia con partenza e arrivo entro le 48 ore. L’opposizione non ci sta e parla di profili incostituzionali e di inapplicabilità. «Inapplicabile, ambigua, incompatibile con la Costituzione, un boomerang per il settore turistico», dice il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau.
Battuta d’arresto nelle prenotazioni
«L’ordinanza – dice il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus – sancisce l’obbligo di fare il tampone entro due giorni sapendo che oggi ne passano quattro o cinque per riuscire a farne uno a chi ha i sintomi». Quindi, «se anche venisse giudicata compatibile con la Costituzione visto il grave problema sanitario, l’ordinanza è comunque incompatibile con la realtà».
Adesso, aggiunge, «bisogna vedere che cosa succederà dalla prossima settimana: la stagione turistica non è finita, ci sono ancora strutture aperte, persone che hanno già i biglietti e adesso scoprono di dover fare un esame che non in tutte le regioni è possibile fare».
Ora si attende la decisione del Governo sulla validità o meno nell’ordinanza. «C’è purtroppo tanta confusione – commenta il presidente di Confindustria turismo del centro nord Sardegna, Nicola Monello – la Regione deve chiarire sull’obbligatorietà. Intanto tutto questo sta generando una battuta d’arresto nelle prenotazioni e cancellazioni degli arrivi attesi nei prossimi giorni».
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