«Assistenza, assistenza, assistenza». Così il nuovo operatore mobile Spusu punta a competere con i giganti della telefonia
Lo scorso 15 giugno ha fatto il suo debutto sul mercato italiano Spusu, il nuovo operatore di telefonia mobile che arriva dall’Austria. La sfida di Spusu è quella di rivoluzionare un mercato che negli ultimi anni ha visto un incremento di offerte con messaggi, minuti e Giga. Per Karl Katzbauer, amministratore della società, le parole d’ordine per competere sono tre: «Assistenza, assistenza, assistenza».
«La prima regola per rendere felici i clienti è avere un adeguato servizio di assistenza», dice Katzbauer a Open. «In Italia è quasi impossibile ottenere una sim card, soprattutto per uno straniero, ci vogliono giorni se non settimane», sottolinea Katzbauer. Per questo Spusu ha deciso di puntare su un’assistenza veloce e sempre disponibile. Da Facebook alle e-mail. «Soprattutto con i grandi gestori spesso non si riesce neanche ad individuare il numero da chiamare per ricevere assistenza». Spusu assicura che la risposta sarà immediate. No dunque a lunghe attese al telefono.
L’azienda ha lanciato sul mercato tre offerte. Come riceverle? Basta richiedere una sim online e l’attivazione si può fare direttamente da casa. «Abbiamo fatto diversi video – dice Katzbauer – per spiegare al cliente come funziona l’attivazione. E tutto può essere fatto comodamente dal proprio divano senza il bisogno di recarsi in negozio».
Per quanto riguarda i pacchetti, Spusu offre l’opportunità di utilizzare nel mese successivo il traffico dati non usato in quello precedente. E i minuti sono al massimo 2mila. «In media in Italia si usano 250 minuti al mese. E molto spesso le offerte che dicono di essere illimitate non lo sono», dice Katzabuer commentando chi lamenta la mancanza di minuti illimitati. «Abbiamo puntato sulla trasparenza. Nessuna clausola nascosta».
E se siete in difficoltà il call center risponderà dall’Italia, assicura Katzbauer che è sicuro che l’assistenza permetterà a Spusu di competere con i giganti della telefonia mobile: «Facciamo tutti contratti a tempo indeterminato. E i nostri operatori rispondono dall’Italia». La strada è ancora lunga ma di certo, sottolinea Katzbauer, «siamo venuti in Italia per restare».
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